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Perché adottare a distanza un bambino dell’Africa?

Africa

Povertà, mancanza di acqua e cibo, malattie come l’AIDS e la tubercolosi; analfabetismo, guerre e conflitti politici. I progetti in Africa hanno un obiettivo preciso: quello di contribuire a sconfiggere il lascito di secoli di guerre civili, fame e ingiustizieSostenere un bambino a distanza in Africa è un sostegno concreto alle famiglie e alle comunità, offrendo cure mediche, educazione e cibo.

ActionAid

Etiopia

Un paese in cui il clima e le tecniche agricole arretrate causano gravi problemi.
ActionAid

Gambia

La siccità e malattie minacciano la sopravvivenza di migliaia di persone.
ActionAid

Ghana

Un paese in cui gran parte della popolazione non ha mezzi di sussistenza.
ActionAid

Kenya

La povertà, le disparità di genere e la fame sono la realtà di tutti i giorni.
ActionAid

Malawi

Uno dei Paesi con il più alto tasso di HIV dell’Africa.
ActionAid

Mozambico

Un Paese caratterizzato ancora da altissimi tassi di analfabetismo.
ActionAid

Nigeria

Lo stato più popoloso dell'Africa e anche quello con più contraddizioni.
ActionAid

Ruanda

Un paese in cerca di riscatto dopo un tragico passato.
ActionAid

Senegal

Una popolazione in crescita e grandi problemi di sostentamento.
ActionAid

Sierra Leone

Qui le condizioni igieniche precarie mettono a rischio la salute delle persone.
ActionAid

Tanzania

Un Paese che ogni giorno deve fare i conti con i cambiamenti climatici.
ActionAid

Uganda

Ogni giorno la popolazione deve fare i conti con la scarsità di risorse.
ActionAid

Zambia

Uno tra i paesi con il più alto tasso di mortalità infantile del Continente africano.
ActionAid

Zimbabwe

La siccità e le alluvioni hanno gravi ripercussioni sulla produzione agricola.

La situazione

  • Povertà. L’Africa subsahariana ha una popolazione di circa un miliardo di persone. Il 42,7 per cento di loro vive con meno di 1,90 dollari al giorno. In valori assoluti, stiamo parlando di quasi 430 milioni di persone (dati: World bank).
  • Fame. Una delle regioni del mondo attualmente più colpite dalla crisi alimentare globale è la regione africana del Sahel. Qui oltre 22 milioni di persone sono allo stremo, oltre la metà della popolazione è senza accesso all’acqua potabile, si contano 4,2 milioni di sfollati e più di 7 milioni di persone – di cui 5 milioni di bambini sotto i 5 anni – colpiti da malnutrizione acuta.
  • Istruzione. Il quaranta per cento della popolazione è ancora analfabeta: su un miliardo di persone, gli analfabeti sono quindi quattrocento milioni. Un problema che comincia da piccoli, quando le scuole sono troppo lontane, troppo care o non esistono per niente (dati: Unesco-Oxfam).
  • Salute. In Africa ogni anno oltre due milioni di bambini non superano il quinto anno di vita. Il 75 per cento dei decessi occorre nel primo anno di vita. Le cause principali sono riconducibili a complicazioni durante la gravidanza o al momento del parto e malattie come diarrea e polmonite (dati: Who).

L'adozione a distanza

Per tutti questi motivi occorre l’aiuto dell’adozione a distanza. Adottare un bambino è semplicissimo. A tua disposizione ci sono diverse modalità, come bollettino postale o bonifico bancario. Puoi inoltre decidere di dare il tuo contributo mensilmente, ogni tre mesi oppure annualmente.

I progetti che supporterai saranno mirati a migliorare le condizioni di vita del bambino, della sua famiglia e dell’intera comunità. L’adozione a distanza è un piccolo gesto da meno di un euro al giorno, appena 82 centesimi per regalare la speranza di un futuro migliore. Riceverai report dettagliati con le attività svolte e foto aggiornate del bambino. Riceverai le sue lettere. Potrai anche andare a fargli visita nel Paese dove vive.

Cosa facciamo per i bambini dell'Africa

Grazie al contributo dell’adozione a distanza, possiamo:

  • Garantire a tutti il diritto al cibo e un’alimentazione adeguata;
  • Costruire centri sanitari, formare medici e fornire i medicinali essenziali;
  • Garantire il diritto all’istruzione a bambine e bambini costruendo scuole e formando insegnanti qualificati;
  • Costruire reparti specifici dove le donne possano partorire nelle migliori condizioni;
  • Difendere i diritti dei bambini.

 

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