Per molti, è il Paese dei bambini che giocano a calcio, del Carnevale, dei colori, del divertimento, della voglia di ritornarci appena possibile. Invece il prossimo viaggio in Brasile potrebbe essere “diverso”. Perché potreste scoprire ciò che si cela dietro la patina colorata di questo Paese.
Il Paese
Se si parla della povertà in Brasile, vengono subito in mente le favelas. Qui, i giorni sono scanditi dal traffico di droga e dalle guerre tra gang criminali. Le “case” sono costruite con diversi materiali di scarto. Mancano tutti i servizi fondamentali, come l’acqua e le fognature.
Le favelas non sono l’unico problema del Brasile: soltanto il tre per cento della popolazione possiede campi coltivabili; quattro milioni di famiglie sono senza terra e molte altre non hanno diritti sui terreni sui quali vivono da generazioni; gli ospedali pubblici sono spesso inaccessibili; dodici milioni di adulti non sanno né leggere né scrivere; un bambino su sette non può andare a scuola.
Le storie
- Thais aveva un sogno molto semplice: poter studiare. Ma è nata e vive in una favela. Non può permettersi di pagare retta scolastica e libri. Spesso, Thais si sente fortunata per il semplice fatto di essere arrivata alla fine della giornata.
- Anche la piccola Maria ha un sogno molto semplice: avere una vita dignitosa. Però i suoi genitori lavorano come contadini. La terra è arida e non produce niente. Niente è ciò che Maria trova in tavola.
- Invece, Neta di sogni non ne ha mai potuti avere. Perché è una donna. In molte zone del Brasile le donne non hanno diritto a niente: non possono lavorare, non possono possedere la terra o gestire soldi, non possono esprimere la loro opinione. Opinione che, del resto, non avrebbe alcun peso.
Cosa possiamo fare per il Brasile
- Organizzare attività di sensibilizzazione per contrastare il disagio giovanile;
- Promuovere nuove politiche agricole;
- Organizzare incontri di formazione su come gestire gli impatti dei cambiamenti climatici sull’agricoltura;
- Migliorare la resa dei raccolti grazie a cooperative, banche delle sementi e coltivazioni sostenibili;
- Organizzare corsi di formazione professionale per i giovani e per le donne.
E questo è possibile grazie all’adozione a distanza.