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Sono passati molti anni dal terremoto catastrofico che ha distrutto le vite di Haiti. Grazie all’aiuto di tanti che hanno supportato le Onlus e scelto l’adozione a distanza, Haiti e il suo popolo stanno lentamente ricostruendo e iniziando a sperare in un po’ di futuro.

Il viaggio di Giulio

Giulio Ceci è una di queste persone. Dopo tanti anni di lettere e disegni colorati inviati da Marinette, la curiosità è stata troppa e ha voluto incontrarla. Un sogno realizzato grazie anche all’aiuto dello staff di ActionAid Italia che ha ascoltato le richieste e organizzato la visita, nonostante le difficoltà del luogo.

Raggiungere Marinette ad Haiti non è infatti cosa facile. Abita nella zona di Juanaria, nel centro di Haiti, e i collegamenti sono complicatissimi a causa di mancanza di mezzi di trasporto e strade.

Giulio viene accompagnato dal team di ActionAid Haiti e dalla sua responsabile Elizabeth, partenza da Port-au-Prince alle 6 del mattino. Nonostante l’ora la strada è già piena di bambini e bambine in divisa che vanno a scuola, alcuni di loro camminano già da chilometri e hanno lo sguardo fisso sulla strada, ma un sorriso sempre pronto a ogni saluto di Giulio.

A Juanaria, Giulio va subito a visitare la scuola che esiste grazie all’adozione a distanza Haiti.  Una serie di casette in un grande giardino, senza finestre e con i banchi che sembrano usciti dal libro “Cuore”, racconta Giulio nel suo resoconto. Tutto è essenziale e semplice, già solo l’esistenza di queste aule è straordinaria per tutti.

Si ritrova tra centinaia di bambine tra i 4 e i 12 anni in una delle aule più grandi. Sono riunite tutte qui per parlare della giornata internazionale delle ragazze, e tutte osservano quell’uomo bianco che si trova a sorpresa in mezzo a loro. Giulio viene invitato a fare un discorso e con grande emozione cerca di motivare tutte queste donne del futuro a continuare a studiare e a credere nei loro sogni, perché solo con continuità e impegno si riesce ad accedere a tutte le opportunità meravigliose della vita.

L’incontro con Marinette

È alla fine del discorso che Cayo, un collaboratore di ActionAid Haiti, prende la mano di Giulio e la congiunge con quella di Marinette. Una bimba timidissima ed emozionata, accompagnata dal fratellino più piccolo. Si riuniscono in un’aula vuota insieme alla loro mamma. Grazie all’aiuto di Cayo, che traduce in lingua locale, Giulio scopre che Marinette da grande vuole fare l’infermiera, che vive con la mamma e sette fratelli, senza più un papà. Giulio si rende conto dalle testimonianze che ascolta che qui l’aspettativa di vita è molto bassa a causa della povertà, del lavoro nei campi e della fatica costante degli adulti per trovare acqua e cibo a sufficienza.

Dopo il pranzo a base di riso, fagioli e banane fritte, Giulio, Marinette e la sua famiglia, escono a fare una passeggiata durante la quale Giulio scopre il gioco preferito della piccola: acchiapparella. È strano e toccante pensare che, per quanto diversi in tutto il mondo, per condizioni di vita e cultura, i bambini trovino divertimento e comunione negli stessi identici giochi.

Prima di salutarla Giulio le dona un ultimo ricordo: il suo ciondolo con un delfino arcobaleno che aveva deciso di indossare quel giorno. Vuole che Marinette sappia che non sarà mai sola. E la chiusura perfetta di questo viaggio è lo splendore del sorriso di quella bambina.

Una scelta consapevole e tangibile

Questo di Haiti è un esempio di come l’adozione a distanza possa restituire il futuro a tanti bambini che non avevano speranza. Il lavoro che il nostro team sta compiendo qui e in altri angoli remoti del mondo è una realtà che possiamo toccare con mano, grazie alle attività portate avanti dalla voglia di fare del bene.