05 Giugno 2015

testimonianza di un bambino soldato

Il suo nome non è stato diffuso. Per proteggerlo, per fare in modo che potesse riprendere in mano la sua vita. Quella che segue è la storica testimonianza di un bambino soldato del Congo.

Lo chiameremo Mopati, un nome di fantasia. Invece la sua storia è reale, come l’orrore che questo bambino ha dovuto sopportare. Era il 1999. In quegli anni, in Congo infuriava la guerra per il controllo dello Iuri. Mopati frequentava la quinta elementare. Con qualche libro sottobraccio e lo sguardo spensierato di chi è bambino, stava andando a scuola.

Sembrava una giornata come tante. Ma all’uscita di scuola fu “arruolato” forzatamente da alcuni soldati. E portato direttamente in un campo militare, dove sarebbe presto cominciato l’addestramento.

Nel campo militare ai bambini veniva detto che il Paese stava vivendo delle forti tensioni, che c’era bisogno dell’aiuto di tutti, anche dei bambini. Mopati provò a obiettare. Trovò la forza di dire che erano ancora troppo giovani, che tra di loro c’erano dei bambini di appena nove anni, troppo piccoli. Ma fu tutto inutile. Nel giro di qualche ora Mopati aveva imbracciato un fucile ed era costretto a imparare a uccidere.

Uccidere, saccheggiare e violentare. Sia i nemici, sia i semplici abitanti delle zone circostanti. Questo veniva insegnato ai bambini, utilizzando metodi disumani per farlo. Approfittando delle loro menti giovani e influenzabili.

Questa storia, la testimonianza di un bambino soldato, Mopati l’avrebbe raccontata in maniera dettagliata dieci anni dopo, nel 2009, al Tribunale per i crimini dell’Aia. L’avrebbe raccontata in Swahili, l’unica lingua che conosceva, da dietro una tendina che lo nascondeva, la voce alterata dal computer.

Dall’altra parte, sul banco degli imputati, c’era Thomas Lubanga, dal 1999 al 2003 leader dell’Union des patriotes congolaise. L’uomo era accusato, tra i tanti orrori, di aver arruolato dei bambini soldato. Come il piccolo Mopati.

Intorno ai bambini soldato c’era, e c’è ancora oggi, tanta omertà. La testimonianza di Mopati, senza retorica, è stata definita storica. Per la difficoltà di trovare testimoni e raccogliere prove concrete, questo crimine, fino ad allora, era rimasto quasi sempre impunito.

Fino a quando Mopati non ha trovato la forza di parlare davanti a un tribunale e svelare al mondo quali atrocità hanno dovuto subire lui e molti altri bambini soldato.