Il 6 febbraio il terribile terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito Turchia e Siria ha distrutto moltissime vite già ai margini. Le aree più interessate sono la provincia di Kahramanmaraş, in Turchia, e la città di Harem in Siria. Il terremoto Turchia ha colpito una zona che accoglie da anni moltissimi rifugiati siriani: per loro significa un peggioramento vertiginoso di una condizione già estremamente vulnerabile. Soprattutto per le donne e le ragazze che si affidavano completamente all’assistenza umanitaria per la propria sopravvivenza e sicurezza.
Nel corso di 72 ore si sono registrate altre 650 scosse di assestamento. Quasi 30.000 persone sono state evacuate da Kahramanmaraş, su pullman, treni e aerei verso strutture ricettive in altre parti della Turchia. L’ONU è riuscito infine a entrare in Siria, dalla frontiera di Bab Hal-Hawa verso le zone controllate dai ribelli, dove ci sono 11 milioni di persone che hanno bisogno di assistenza. I numeri delle perdite di vite umane aumentano di ora in ora, mentre scriviamo sono oltre 21.000 i morti, e ogni minuto che passa allontana dalla speranza di trovare altri superstiti. Le famiglie rimaste senza casa hanno bisogno di tutto: riparo, assistenza medica, cibo, denaro e coperte, giacche, qualunque cosa che le possa riparare dal freddo di questi giorni.
È previsto un piano internazionale per fornire tende, sacchi a pelo, materassi, letti, alimenti e vestiti invernali. Ma è più urgente che mai intervenire subito attraverso le donazioni per l’emergenza terremoto. Noi di ActionAid, grazie al supporto di organizzazioni locali con cui siamo in partnership, forniamo sostegno agli sfollati siriani e alle comunità ospitanti, per prevenire le tensioni. Abbiamo da sempre un occhio di riguardo nei confronti delle donne e ragazze siriane per agire e prevenire le forme di abuso, fornendo assistenza psicosociale a bambini e famiglie.
ActionAid per l’emergenza terremoto in Turchia e Siria
Nel sud-est della Turchia vivevano due milioni di rifugiati siriani in tende e strutture di fortuna. Nella Siria Nord-Occidentale invece vivono circa 4,6 milioni di persone che già erano in condizioni di grave insicurezza alimentare prima di questa tragedia. Nel Paese, dal 2020 al 2022, i prezzi dei generi alimentari sono aumentati del 532% portando 12 milioni di siriani a non potersi permettere il cibo.
''Si tratta di una situazione sconvolgente”, ha sottolineato Racha Nasreddine, direttore regionale di ActionAid per la regione araba, “dopo 12 anni di conflitto in Siria, le donne e le ragazze sfollate in Siria o rifugiate in Turchia erano già in una situazione molto vulnerabile prima del terremoto e ora hanno visto distrutte le loro case e i loro mezzi di sussistenza. Le donne e le ragazze soffrono di più durante le emergenze umanitarie. La violenza contro di loro aumenta e sono ancora più a rischio di sfruttamento. L'accesso a servizi come gli ospedali è molto limitato e le donne incinte rischiano di avere complicazioni se non possono ricevere le cure mediche di cui hanno bisogno. Con le associazioni nostre partner stiamo elaborando il piano di risposta per Turchia e Siria. Sappiamo che c'è un urgente bisogno di spazi sicuri in cui le donne e le ragazze possano recarsi, così come di kit con prodotti per le mestruazioni, ci assicureremo che questi aspetti vengano affrontati subito".
In collaborazione anche con il governo locale, stiamo rispondendo all’emergenza portando ripari, vestiti caldi e cibo a tutti coloro che sono al momento per strada. Il freddo glaciale è un altro motivo di preoccupazione legato al terremoto in Turchia: in molti dormono per strada, senza supporto né protezione. Dopo oltre un decennio di conflitto in Siria, gli sfollati avevano già difficoltà a trovare riparo e assistenza. Ora, tutto ciò che avevano seppur poco non c’è più.
I primissimi interventi a sostegno dei terremotati di Turchia e Siria, oltre al cibo e agli abiti, sono mirati quindi a creare spazi sicuri in cui le donne e le ragazze possano recarsi, e a garantire l’accesso senza ostacoli alle organizzazioni umanitarie verso le comunità più colpite.
Le popolazioni siriane e turche hanno bisogno di aiuto immediato. Il nostro sostegno ai terremotati permette di fare molto, con poco. Con 30 euro possiamo garantire cibo, acqua potabile e kit igienico-sanitari per due famiglie. Con 50 euro riusciremo ad assicurare a una famiglia vestiti e coperte per affrontare il freddo. Con 150 euro possiamo portare supporto psicologico a donne e bambini che hanno perso tutto.
Ogni aiuto è essenziale. Anche il più piccolo, a offerta libera, farà sempre la differenza. Dona ora.
Immagine: Alven/Anadolu Agency