Il tasso di alfabetizzazione non è “solo” un numero. È, innanzitutto, un concetto. Che ci permette di capire la gravità di uno dei più gravi problemi del mondo. E che ci consente di comprendere perché andare a scuola è così importante.
Cos’è
Il tasso di alfabetizzazione indica una cosa molto semplice: la percentuale di persone che, in un dato Paese, sanno almeno leggere e scrivere. Affinché il calcolo possa esser significativo e comparabile tra Paesi diversi, occorre stabilire un’età ben specifica, così da confrontare tra loro dati diversi.
Come si calcola
È molto facile. La formula è questa:
(totale persone che sanno leggere e scrivere*100)/popolazione totale
Ci vuole pochissimo per fare tale calcolo. Pochissimo anche per rendersi conto delle tante e spesso gravissime implicazioni che questo numero, solo all’apparenza innocuo, può avere.
La situazione
Il tasso di alfabetizzazione lascia, di per sé, presupporre un concetto che ne è la diretta conseguenza: ci sono, ancora oggi, persone che non hanno le più elementari competenze per quanto riguarda leggere e scrivere. Si parla, quindi, di analfabetismo, che priva adulti e giovani, uomini e donne, bambini e bambine della possibilità di costruirsi un futuro migliore. Il tasso di analfabetismo può essere calcolato ricorrendo alla stessa formula già proposta.
Cos’hanno in comune Paesi come Etiopia, Senegal e Liberia? Semplice: si trovano tutti in Africa subsahariana. Sì, in Africa subsahariana, ovvero dove vive la maggior parte del totale degli analfabeti del mondo, che sono circa 750 milioni di adulti e circa 260 milioni di bambini e giovani. Per inciso, il 60% del totale sia degli adulti sia dei giovani è composto da donne.
Vorremmo…
…che il tasso di alfabetizzazione fosse del 100% in tutti i Paesi del nostro pianeta. Vorremmo, in altre parole, che tutte le persone del mondo possano vedersi riconosciuto un proprio diritto fondamentale: il diritto allo studio.
Per riuscirci, basterebbe costruire scuole, formare insegnanti e fornire il materiale scolastico necessario. Più facile a dirsi che a farsi, se si vive in uno dei Paesi più poveri del mondo. Ed è anche per questo che c’è bisogno dell’aiuto dell’adozione a distanza.
Fonte immagine: Mora Primary School, Kate Holt/ActionAid.org.uk