31 Gennaio 2017

storie di adozione a distanza: Haddy

Haddy, che puoi vedere in questa foto, è la nuova vicepresidente della cooperativa di donne di Jockul. Raggiungere tale obiettivo non è stato per niente facile. Perché, se si vive in un Paese come il Gambia, niente è facile. Nemmeno riuscire a procurarsi un po’ di cibo.

Com’è la situazione in Gambia? Te lo possiamo raccontare così:

  • È, con i suoi due milioni di abitanti, un Paese abbastanza piccolo. Ma grande è la povertà: qui, quasi la metà della popolazione, per la precisione il 45,3%, vive con massimo 1,90 dollari al giorno (dati: Worldbank.org). Come se gli abitanti di una città più grande di Torino non potessero permettersi praticamente niente.
  • L’agricoltura è il principale mezzo di sostentamento per la maggior parte delle famiglie. Ma il terreno è arido e difficile da coltivare. Inoltre, a causa dei sistemi agricoli e degli strumenti arretrati, i raccolti non sono mai sufficienti, nemmeno per garantire la sussistenza.
  • Nel 2015, due milioni di bambini non hanno superato il ventottesimo giorno dalla nascita (dati: Who). La malnutrizione, secondo quanto riportato dal Programma alimentare mondiale, è la causa di circa la metà di questi decessi.

Questa condizione di povertà estrema, in Gambia, non risparmia nessuno: né uomini, né donne, né soprattutto i bambini. Haddy lo sa bene, visto che ogni giorno vive a contatto con tale realtà. Ma Haddy è una donna forte. Perché ha deciso di non arrendersi di fronte a tutto questo, di rimboccarsi le maniche e impegnarsi per la propria comunità.

Grazie all’aiuto dell’adozione a distanza, la comunità di Haddy ha metodi di coltivazione diversi, sono state introdotte nuove e moderne tecniche che hanno permesso agli abitanti di avere un lavoro redditizio. Inoltre, adesso la cooperativa ospita più di quaranta donne che si occupano di tessitura e di fabbricazione di saponi.