Janamora è uno dei distretti più poveri dell’Etiopia. Dove, già in condizioni normali, è difficile, per non dire quasi impossibile, riuscire a procurarsi il minimo di cibo necessario per condurre un’esistenza dignitosa. È qui che vive Wubalech. E le sue stesse parole sono il miglior incipit per raccontare la sua storia:
“Molte famiglie, a causa della siccità, non hanno più accesso all’acqua e hanno visto i loro raccolti distrutti”.
L’Etiopia, infatti, è uno dei Paesi maggiormente colpiti dal Niño, un fenomeno climatico che determina siccità in Africa orientale e meridionale. In Etiopia:
- Più di dieci milioni di persone hanno bisogno di cibo e vivono in condizioni precarie da molti mesi;
- Sei milioni di bambini sono a rischio fame;
- Circa 5,6 milioni di agricoltori hanno bisogno di aiuto.
A Janamora, Wubalech è un punto di riferimento. È la responsabile dell’Associazione che si occupa dell’approvvigionamento e della gestione dell’acqua nel distretto. Insieme a lei, ci sono molte donne che, da sempre, si occupano di prendere l’acqua per la famiglia. Solo che, da mesi, di acqua non ce n’è più abbastanza. Wubalech e le altre donne non vedevano nessuna speranza per il futuro.
Per fortuna, per gestire questa difficile situazione hanno potuto contare sul contributo dell’adozione a distanza.
“Adesso che le piogge sono cominciate, ActionAid ci sta aiutando a sfruttare il periodo per coltivare fornendoci i semi necessari. Inoltre, ha rifornito 18mila persone con scorte d’acqua potabile. Queste scorte ci aiuteranno a sopravvivere in vista delle incerte previsioni meteorologiche”.
Oltre a Wubalech, altre 95mila persone sono state raggiunte dagli aiuti di ActionAid. L’acqua potabile fornita alle popolazioni del distretto di Janamora è servita non solo per la popolazione ma anche per il bestiame e le attività agricole. Così, decine di donne e bambini potranno sopravvivere alla spaventosa siccità che ha colpito l’Etiopia.
Dati: United Nations office for the coordination of humanitarian affairs (Unochao.org)