Sguardo fiero, consapevolezza di se stessa, il desiderio di difendere i propri diritti: questa è Tiwonge Gondwe, una donna di 40 anni che vive in Malawi. La cui vita, per troppo tempo, è stata segnata dalla violenza domestica.
La violenza sulle donne è una dei più gravi problemi del mondo. Secondo i dati del Who, si stima che una donna su tre, a livello globale, abbia subito violenza almeno una volta nella vita. Violenza che può essere fisica/sessuale o psicologica. Una delle zone del mondo dove la violenza sulle donne viene accettata in numerose comunità è l’Africa subsahariana. Dove si trova, appunto, il Malawi.
Tiwonge si sposò molto giovane, come spesso capita in questa parte del mondo. Suo marito cominciò quasi fin da subito a picchiarla. Tiwonge si sentiva intrappolata in questa relazione. Perché, dal momento che non le era mai stato permesso di lavorare, se avesse lasciato il marito non avrebbe saputo come mantenersi.
Finché Tiwonge non giunse al punto di rottura:
“Mi sono detta che era troppo. Non ce la facevo più a sopportare”.
L’occasione per dare una svolta alla sua vita arrivò nel 2006. Quando Tiwonge entrò in contatto con un gruppo di donne, promosso da ActionAid. Tiwonge imparò quali erano i propri diritti e come fare per difenderli.
Fu come una sorta di scintilla. Nell’animo di Tiwonge s’instillò il desiderio di combattere per difendere i diritti delle donne. Da allora, insieme ad altre donne, Tiwonge si è impegnata con tutta se stessa a livello locale, distrettuale e anche nazionale in Malawi.
I risultati? Grazie al grande contributo delle donne attiviste, nel 2013 il Malawi ha introdotto la prima Gender equality act della sua storia. Nel 2014, il Paese ha approvato una legge che bandisce i matrimoni precoci, il presidente ha lanciato una campagna nazionale di tre anni per porre fine alla violenza sessuale.
Tiwonge e le altre donne hanno davvero di che essere orgogliose.
Foto: Arjen van de Merwe/ActionAid.org.uk
Storia: ActionAid.org.uk