Andare a scuola e studiare sono cose importantissime per la vita di qualunque bambino. E, del resto, lo studio è anche uno dei diritti umani fondamentali, un diritto che dovrebbe essere riconosciuto a tutti. Ma non è sempre così. Specialmente se si vive in un Paese come il Myanmar. Dal quale arriva la storia di Thinn.
Cominciamo dall’inizio, ovvero dalle condizioni di vita in Myanmar. Un Paese dove:
- Circa un quarto della popolazione è in condizione di povertà estrema e, di conseguenza, non riesce a procurarsi il cibo di cui avrebbe bisogno;
- Poco meno di due milioni di persone sono completamente analfabeti;
- Il numero di bambini e di adolescenti che non vanno a scuola è intollerabilmente alto.
Tutto questo senza considerare che, nell’ultimo anno circa, il Myanmar è anche stato teatro di diversi episodi di violenza e persecuzione della popolazione di etnia Rohingya, popolazione che è stata costretta a un autentico esodo nel vicino Bangladesh.
Ma torniamo a Thinn. Che, nonostante la sua giovane età (ha 24 anni), ha già la testa ben piantata sulle spalle ed è consapevole di quale sia uno dei principali problemi che il suo villaggio, e di riflesso il suo intero Paese, dovrebbe cercare di risolvere il prima possibile:
“Nel nostro Paese – racconta Thinn – i diritti dell’infanzia non sono conosciuti, per cui credo che il mio lavoro sia molto importante e che un giorno i ragazzi a cui insegno diventeranno bravi genitori”.
Thinn è la presidente del Comitato dei bambini del suo villaggio in Myanmar. Lo è diventata perché, presa coscienza del problema, ha deciso di impegnarsi in prima persona per risolverlo. Ed è fiera di ciò che fa:
“Per me dedicare del tempo ai bambini è la cosa più bella del mondo!”
Possiamo dare una mano a Thinn a realizzare il suo sogno e fare in modo che tutti i bambini del suo villaggio e del suo Paese possano studiare. Come? Semplice: grazie all’adozione a distanza.