Questa storia comincia con una constatazione che ha quasi dell’incredibile: ancora al giorno d’oggi, ci sono Paesi che non hanno acqua potabile. E ci si può ritrovare ad assistere a scene come quella immortalata nella foto. I due protagonisti sono Tena e Dimberu.
Vivono nelle aree rurali del distretto di Janamora, in Etiopia. Un Paese dove:
- Il 33,5 per cento della popolazione vive con massimo 1,90 dollari al giorno;
- Più di dieci milioni di persone hanno urgentemente bisogno di cibo;
- La siccità, una delle peggiori degli ultimi decenni, ha messo la popolazione in ginocchio.
Nel villaggio di Tena e Dimberu, più della metà degli abitanti non ha acqua potabile in casa. L’unico modo per procurarsela è camminare per ore e ore e raggiungere la pozza della foto. Come puoi vedere, l’acqua non ha il colore che dovrebbe.
Tena e Dimberu, in un certo senso, sono fortunati, perché hanno a disposizione un asino per aiutarli.
Le conseguenze della mancanza di acqua potabile? Tutte gravissime:
- La terra s’inaridisce e non produce più raccolti abbondanti;
- Le cosiddette malattie della povertà, in condizione di scarsa igiene, trovano terreno fertile per proliferare;
- Per procurarsi l’acqua da bere, spesso bisogna affrontare un lungo cammino e il compito, di solito, ricade su bambine e ragazze, con tutti i possibili pericoli che si possono incontrare lungo il tragitto.
Paradossalmente, se il problema è grave, la soluzione è invece estremamente semplice: basta costruire pozzi d’acqua vicino ai villaggi più isolati. Così, Tena e Dimberu, e gli altri abitanti del loro villaggio, avranno l’acqua potabile di cui hanno bisogno per vivere una vita dignitosa.