Essere donne in Africa significa combattere ogni giorno. Per far valere i propri diritti. Per non farsi prevaricare da convinzioni sbagliate e antichi retaggi culturali. Sidhuna vive in Tanzania e queste cose le sa molto bene, visto che le ha provate direttamene sulla sua pelle.
La sua storia comincia quando la donna rimase vedova. Sidhuna non aveva nessuna speranza di un futuro migliore. Né per sé, né pe i suoi tre figli. Non le era rimasto niente. Vendette le uniche due cose che le appartenevano: un letto e un armadio. Tornò a casa dai sui genitori.
Sidhuna era consapevole anche di un’altra cosa: non sarebbe stata accolta a braccia aperte dalla comunità del suo villaggio di provenienza. In molte zone della Tanzania, le donne vedove non sono viste con benevolenza. Sono considerate persone di terz’ordine, alle quali non spetta nessun diritto.
Per lei e per i suoi figli, il futuro era solo un miraggio. Poi, un giorno Sidhuna ha partecipato a un corso di formazione per avviare e gestire piccole attività produttive. La donna ha riscoperto di essere un’ottima sarta e ha messo su un’attività di sartoria.
Senza l’aiuto di nessun uomo, Sidhuna ha guadagnato abbastanza da costruire una casa e permettere ai suoi figli di studiare. Inoltre ha acquistato un terreno e ha iniziato una nuova attività, allevando e vendendo maiali per avere una seconda fonte di reddito.
Voglio sfidare le antiche convinzioni e dimostrare alle altre donne che una vedova può fare molte cose e può riuscire anche meglio degli uomini.
Sidhuna è un po’ il simbolo di tutte le donne che in Africa lottano per rivendicare i propri diritti e per la parità di genere. Se la sua vita adesso è cambiata, è stato possibile perché qualcuno, proprio come te, ha deciso di adottare a distanza un bambino della Tanzania.