Quello sullo sfondo è il maestro Prasad. Sì, è palesemente sfinito, non ci sono dubbi. Sfinito, ma anche contento. Perché, adesso, ha la possibilità di fare tanto per garantire un futuro migliore ai tanti, troppi bambini di strada che vivono nel suo villaggio, in India. Bambini proprio come Ravi e i suoi amici.
La povertà è uno dei grandi problemi dell’India. Un Paese dove circa 270 milioni di persone vivono con meno di 1,90 dollari al giorno, condizione che viene definita come povertà estrema. E la povertà si porta dietro, come sempre, tutta una serie di conseguenze, una peggiore dell’altra.
Una di queste è l’analfabetismo. In India:
- Le persone di età superiore a 15 anni che non sanno né leggere né scrivere sono circa 260 milioni.
- I giovani analfabeti di età compresa tra 15 e 24 anni ammontano a quasi 25 milioni.
Una situazione ancora più particolare è vissuta dai bambini che fanno parte delle comunità dalit, i cosiddetti “intoccabili”. Anche se, ufficialmente, in India il sistema delle caste è stato abolito, i membri della casta dei dalit continuano a essere emarginati. Lo stesso destino tocca ai bambini.
Per fortuna, la storia di Ravi e dei suoi amici è stata diversa. Grazie al contributo dell’adozione a distanza, nella loro comunità stato possibile costruire un nuovo centro per bambini di strada. Dove i bambini possono studiare, costruirsi un futuro e divertirsi tutti insieme.