Cambiamento. È una bella parola. Una parola che porta con sé tanti significati positivi. Me è anche un obiettivo che non si raggiunge senza l’aiuto di tutti. E senza rimboccarsi le maniche. Come dimostra la storia di Prince.
Lo Zambia è un Paese dove tre persone su quattro vivono al di sotto della soglia di povertà. Dove un bambino su quindici muore prima di raggiungere il primo anno di età. La povertà, quindi, è il primo nemico da affrontare. Sempre che si riesca a sopravvivere, ovviamente.
Prince, nel 2014, era uno dei tanti ragazzi che vivevano a Mbala, tranquilla cittadina a un migliaio di chilometri da Lusaka, capitale dello Zambia. Era un ragazzo passivo che si era arreso alle difficoltà della vita. Come lui, molti altri.
Un giorno, sempre nel 2014, è nato il gruppo Activista. La vita di Prince e di altri venticinque ragazzi è cambiata proprio quel giorno. Partecipando al gruppo, hanno capito quali sono i mezzi e i metodi per impegnarsi per il cambiamento che loro stessi hanno sempre chiesto.
- Hanno promosso nella loro cittadina azioni ed eventi per contrastare i matrimoni precoci e/o forzati.
- Si sono impegnati per combattere la violenza sulle donne.
- Stanno lavorando per coinvolgere i giovani nella vita della comunità.
- Hanno avviato attività commerciali insieme, generando lavoro anche per altre persone della comunità.
- Stanno collaborando con le autorità per debellare la piaga della disoccupazione giovanile.
“ActionAid mi ha mostrato che ho delle responsabilità nella mia comunità, mi ha spiegato che i diritti si accompagnano a dei doveri e che il cambiamento è possibile grazie a tanto impegno e voglia di fare. Oggi i miei fratelli vanno a scuola e questo consentirà loro di avere migliori possibilità nella vita. Tutto questo è possibile grazie al gruppo Activista”.