Da questa foto, Munni potrà sembrarti una bambina normalissima, come tante altre. In realtà, le cose non stanno così. Perché Munni, dieci anni appena, fa parte della comunità Dalit del Bangladesh. E alla sua giovanissima età ha già imparato cosa significa la parola “discriminazione”.
Quando si parla dei Dalit, o Paria, o intoccabili, si pensa subito all’India. In realtà, questa comunità è presente anche in altri Paesi e, tra questi, c’è proprio il Bangladesh.
- I Dalit sarebbero, nel sistema delle caste giustificato dalla religione induista, la casta più bassa o addirittura i “fuori casta”.
- Il sistema delle caste è assolutamente inviolabile e si muore appartenendo alla casta nella quale si è nati.
- I Dalit non hanno alcun diritto. Svolgono soltanto le mansioni considerate impure, come lavandaia, netturbino e macellaio. Vivono in case fatiscenti ai margini della comunità. Sono costantemente vittime di abusi ed emarginazione. In molti casi, sono trattati come animali.
Le condizioni peggiori sono quelle dei bambini. Bambini come Munni. Che a scuola non può sedersi insieme ai bambini delle caste più “alte”. E che, in molti casi, a scuola non può andarci per niente.
Munni, però, ha potuto studiare. Lo ha fatto da quando ha cominciato a frequentare gli “spazi sicuri” che ActionAid mette a disposizione dei bambini delle comunità più povere. Qui, i bambini sono protetti, possono studiare, giocare e crescere insieme.
Grazie ad ActionAid, adesso Munni può nuovamente guardare con ottimismo al suo futuro. Un futuro nel quale lei si vede svolgere il lavoro d’insegnante, così da poter aiutare anche le altre ragazze della sua comunità. E la sua gioia per questa possibilità è più che evidente nelle sue parole:
“L’anno scorso ho sostenuto l’esame di fine anno e sono stata promossa all’anno successivo”.
E la svolta nella vita di Munni è stata possibile grazie al contributo di chi, come te, ha scelto l’adozione a distanza.