Nel raccontare la sua storia, Mulanga preferisce che il suo volto resti nascosto. Questo stesso nome, Mulanga, non è il suo e serve a proteggerla. Perché, anche se è trascorso più di anno da quell’evento, da quell’indicibile violenza, lei ne sta ancora pagando le conseguenze. Fisiche, psicologiche e sociali.
La provincia Kasai, in Repubblica Democratica del Congo è una terra che spesso viene dimenticata. Viene dimenticata nonostante, dal 2016, sia insanguinata da un conflitto che non accenna a voler terminare.
- Dopo la morte di Kamwena Nsapu, un leader locale, si è verificato lo sfollamento di massa della zona che ha esacerbato le tensioni già presenti tra la popolazione del Kasai e il governo centrale.
- La popolazione del Kasai, per cercare di sfuggire alle milizie armate, si è nascosta nella foresta, spostandosi di continuo.
- Molti bambini sono a rischio malnutrizione.
- Le milizie armate hanno ucciso uomini e trasformato le donne in oggetti sessuali.
Mulanga è stata una di queste donne. Quando il conflitto raggiunse il suo villaggio, suo marito e sua cognata scomparvero.
Agosto 2017: quattro uomini armati aggredirono Mulanga.
“Mi coprirono la faccia con un panno – racconta – mentre ognuno di loro si avvicinava per violentarmi. Hanno portato via mio marito e non l’ho più visto da quel giorno. Sospetto che possano averlo ucciso”.
In seguito alla violenza subita, Mulanga e sua madre lasciarono il villaggio. Adesso, vivono in un villaggio che si trova a circa duecento chilometri di distanza da quello dove la donna subì la violenza. Mulanga aveva già un bambino dal marito scomparso. Scoprì, dopo l’aggressione, di essere incinta.
“Sono turbata da ciò che le persone dicono di me. Alcuni mi chiamano prostituta perché ho un figlio di cui non conosco il padre. In questa comunità, se non hai un marito non sei trattata con rispetto” racconta sconvolta.
Nella provincia del Kasai, sono tante, troppe le donne che hanno dovuto subire la stessa sorte di Mulanga e che vivono nelle sue stesse condizioni. Donne che vogliamo e possiamo aiutare grazie all’adozione a distanza.