22 Maggio 2018

storie di adozione a distanza: Meera

Al centro di questa foto si trova Meera. Una donna forte che è stata ritratta insieme ad altre donne dell’India. La sua storia, in un certo senso, è la storia di tutte loro. Di donne che hanno imparato a difendere i propri diritti e a non dipendere da un uomo.

La condizione di molte, troppe donne che vivono in India può essere riassunta ricorrendo a una sola, semplice ma allo stesso tempo opprimente parola: discriminazione. E discriminazione per le donne dell’India significa che:

  • Il 46% circa di tutti i matrimoni in questo Paese sono precoci, quindi le ragazze si sposano quando sono molto giovani e, spesso, con uomini molto più anziani di loro.
  • Solo nel 2012, i casi registrati di “crudeltà perpetrata dal marito o da un familiare” sono stati più di 106mila.
  • Nel solo 2008, letteralmente appena nate, circa 250mila bambine sono scomparse e non si è più avuta alcuna notizia di loro.
  • Nel 2011, solo il 26,5% delle donne di questo Paese aveva accesso a un conto bancario contro il 43,7% degli uomini.

Questi quattro numeri rendono perfettamente l’idea di cosa significhi essere donne in India. Ma la situazione di Meera era ancora più grave perché, di punto in bianco, era stata lasciata dal marito. Si era ritrovata da sola, senza un lavoro, senza soldi e con dei bambini da mantenere.

La sua vita sembrava segnata. Poi, grazie a qualcuno che, come te, sta pensando all’adozione a distanza per dare il proprio contributo, ha potuto avere una speranza che si è trasformata in una possibilità di riscatto.

Infatti, Meera, insieme ad altre seicento donne, ha preso parte ai corsi di formazione organizzati di ActionAid. Durante questi corsi, non soltanto ha imparato un lavoro, ma ha anche scoperto quali sono i suoi diritti e, cosa più importante, ha scoperto come fare per rivendicarli.

Meera, così, ha potuto aprire una piccola attività in proprio. Adesso, guadagna il necessario per permettere ai suoi figli di studiare e per soddisfare le tante necessità quotidiane della sua famiglia. Oggi Meera è una donna libera e forte.

Dati: Genderindex.org