Mariama Diallo ha appena 15 anni. A questa giovane età, ha dovuto imparare quali sono le difficoltà e i problemi che una donna si ritrova a dover affrontare. Specialmente se vive in Senegal, uno dei Paesi più poveri del mondo.
“Nel mio villaggio c’è molta violenza contro le ragazze. Molte sono costrette a matrimoni precoci e gravidanze indesiderate”.
La violenza sulle donne è uno dei più gravi problemi del mondo. Basti pensare che una donna su tre ha dichiarato di aver subito violenza almeno una volta nella vita, e che nella maggior parte dei casi è il partner a usare violenza.
“Al corso di formazione organizzato da ActionAid, ho appreso che la violenza non è normale o accettabile in nessuna circostanza e che ci sono delle leggi per impedire che accada. Prima del training, non sapevo che le ragazze hanno questo tipo di diritti”.
Questo è un punto sul quale bisogna soffermarsi per capire davvero la problematica di fondo. In alcune zone del pianeta, come l’Africa subsahariana e l’India meridionale, la violenza sulle donne è considerata un fatto culturalmente accettato: è “normale” picchiare la propria moglie o rapire una donna a scopo di matrimonio. Ed è considerata normale non soltanto dagli uomini ma anche dalle stesse donne.
Mariama non sapeva che le spettassero quei diritti. Questo si ricollega a un altro problema: circa il 60% degli analfabeti del mondo è composto da donne. Non saper né leggere né scrivere significa anche non sapere quali sono i propri diritti né, soprattutto, come fare per rivendicarli.
“Alla fine della formazione abbiamo parlato a tutti dell’impatto della violenza, anche dei nostri genitori. ActionAid ci ha aiutato ad aprire gli occhi sui problemi che stiamo vivendo ogni giorno senza sapere come affrontarli. Ora voglio porre fine alla violenza nel nostro villaggio”.
In questo modo, non è cambiata solo la vita di Mariama ma anche quelle delle tante altre ragazze e giovani donne che lei stessa aiuterà. Ed è per fare in modo che possano esserci altre storie come questa che c’è bisogno del contributo dell’adozione a distanza.
Immagine e storia: ActionAid.org.uk