La storia e la vita di Maria da Conceição, una donna di 56 anni che vive a Heliópolis, in Brasile, possono essere divise in tre grandi parti. Come lei stessa racconta.
“A causa della povertà in cui vive la mia famiglia, ho iniziato a lavorare quando avevo 9 anni come tata nelle case dei ricchi. In questo modo, potevo inviare a casa i soldi per aiutare la mia mamma. Ben presto, ho dovuto abbandonare la scuola”.
Maria era uno dei milioni di bambini costretti a lavorare. Costretti non sempre da uno sfruttatore ma, in molti casi, semplicemente dalla morsa della povertà. Per questi bambini, le conseguenze sono diverse, tutte gravissime. Una delle peggiori è proprio l’abbandono scolastico. Che li priva della possibilità di costruirsi un futuro migliore.
“Io sono di Ceará e sono venuta a São Paulo in cerca di lavoro. Prima di stabilirmi a Heliópolis, ho vissuto in molti altri posti. Questo perché, all’inizio, non volevo vivere qui”.
Il “qui” cui si riferisce Maria è, appunto, Heliópolis. Si tratta di una delle favelas più povere del Brasile. Ha una popolazione di circa 100mila abitanti. Pur essendoci stata una parziale urbanizzazione, miseria ed emarginazione segnano ancora le esistenze della maggior parte della popolazione.
“Tre anni fa, stavo attraversando un momento molto difficile della mia vita. Ero depressa. Lo ero per diversi motivi. Una volta, il mio capo mi diede una borsa di studio per frequentare un corso molto rinomato in una delle più prestigiose università di São Paulo. Ma non potei continuare proprio perché non sapevo né leggere né scrivere”.
È a questo punto che Maria decise di dare una svolta alla propria esistenza. Lo fece grazie a un suo amico, che la convinse a iscriversi al MOVA, il Movimento de alfabetização de jovens e adultos. Imparando a leggere e scrivere, la sua vita è finalmente cambiata.
“Ho potuto imparare tanto sull’amore e sull’amicizia ed è quello che mi piaceva di più – mentre la cosa più difficile fino ad ora era la matematica. […] D’ora in poi, ho intenzione di continuare a studiare perché voglio imparare sempre cose nuove. Se prima non volevo stare ad Heliópolis, adesso sono fiera di vivere qui da trent’anni e di aver cresciuto i miei due figli”.