Maria do Socorro Gomes de Souza è una bambina di 11 anni. Vive nel villaggio di Feijao, in Brasile. E la sua vita sembrava destinata alla povertà.
Maria è nata in un Paese, il Brasile, dove le condizioni di vita delle donne sono disumane. Un Paese dove:
- nelle zone limitrofe dei cantieri per i Mondiali 2014 e delle Olimpiadi 2016 c’è stato un incremento dei casi di violenza sulle donne
- la società, fortemente patriarcale, non fa niente per favorire l’inclusione delle donne
- non si registra alcun calo significativo dei casi di violenza sulle donne, specialmente in ambiente domestico
- nella scuola primaria la stragrande maggioranza è rappresentata da maschi
- vecchi stereotipi sociali vogliono la donna relegata in settori come l’insegnamento e il lavoro domestico.
I genitori di Maria fanno i contadini. Ma la terra è arida e non produce niente. Per questo l’uomo e la donna sono costretti ad andare lontano sperando di trovare lavoro e portare qualcosa da mangiare a casa. Spesso però tornano a mani vuote.
“Una vita dignitosa” è l’unico desiderio di Maria. Un sogno spesso irrealizzabile per chi vive in uno dei Paesi più poveri del mondo. Eppure la storia di Maria è cambiata grazie all’adozione a distanza.
Tu puoi fare in modo che storie come quella di Maria ce ne siano altre. Basta poco. Basta adottare un bambino brasiliano a distanza per donargli il futuro che altrimenti non avrebbe.