07 Ottobre 2016

storie di adozione a distanza: Maleka

Si possono leggere due cose negli occhi della donna ritratta in questa foto: soddisfazione e orgoglio. Non tanto per sé stessa quanto per i ragazzi e le ragazze che puoi vedere alle sue spalle. La donna di cui parliamo si chiama Maleka. Questa è la sua piccola ma importante storia.

Dacca, o Dhaka, è la capitale e la città più popolosa del Bangladesh, un Paese dove la morsa della povertà si fa sentire. A subire le conseguenze peggiori sono soprattutto le persone che vivono nei grandi slum, o baraccopoli, sorti ai margini della capitale, una megalopoli da 15 milioni di abitanti circa.

La vita per i bambini nelle baraccopoli di Dhaka non è per niente facile.

  • La maggior parte di loro vive in monolocali, ambienti piccoli e fatiscenti realizzati con qualunque materiale possa essere trovato nella zona (bambù, sacchi di iuta, lamiere).
  • Le famiglie devono preparare da mangiare in strada, nei vicoletti sporchi che separano le case.
  • Una sola toilette mal tenuta è condivisa da almeno quaranta famiglie.
  • I bambini non hanno lo spazio né la possibilità di giocare.

È a questi bambini che pensa Maleka. Giorno e notte, ascolta e incoraggia quelli che ormai considera i suoi ragazzi: 150 bambini di strada hanno trovato un rifugio sicuro nei cinque centri di accoglienza che la donna gestisce con il suo gruppo di volontari.

In questi centri accoglienza, i bambini possono giocare, imparano a leggere e scrivere, apprendono come relazionarsi con gli altri. Seguiti dai volontari, hanno la possibilità di costruirsi un futuro migliore.

E Maleka è davvero molto orgogliosa di come stanno crescendo i suoi ragazzi.