La vita di Fredrick può essere divisa in due grandi momenti. Il primo è quello dell’inconsapevolezza. Il secondo, invece, è stato la presa di coscienza che le sue sorelle avevano subito una delle più gravi violazioni dei diritti umani per una donna. Lo spartiacque è stato rappresentato dalle FGM.
O, per la precisione, dal giorno in cui le sue sorelle dovettero subire le mutilazioni genitali femminili. Fredrick ricorda, ancora oggi, le strazianti urla di dolore. Avrebbe voluto aiutarle, salvarle, ma era troppo piccolo. E, forse, non aveva ben presente cosa stesse davvero per succedere.
Quella scena lo avrebbe segnato per il resto della sua vita. Al punto che, diventato adulto, ha cominciato a insegnare in un centro di supporto dove vengono accolte e protette le ragazze che rischiano di essere sottoposte alle FGM.
In virtù della sua esperienza e della sua conoscenza delle tradizioni locali, Fredrick sa che i responsabili principali sono due.
Il primo è il padre.
“Il ruolo del padre è quello di facilitare la cerimonia. È lui che autorizza l’uso della casa per poter praticare le FGM, perché è il capo. È una società patriarcale, in cui tutte le decisioni le prende l’uomo. Così, se durante il rituale bisogna sacrificare un toro, è il padre ad acconsentire, perché tutto il bestiame appartiene agli uomini. Il padre, oltre ad agevolare il rito, è colui che paga la circoncisione. Sono questi i compiti del padre”.
Il secondo è la madre.
“Ma, d’altro canto, spetta alla madre il compito di annunciare al marito che la figlia ha raggiunto l’età in cui deve essere circoncisa”.
Secondo i dati, circa duecento milioni di donne hanno subito le FGM e, ogni anno, circa tre milioni di bambine sono a rischio di subirle. La maggior parte dei Paesi dove vengono ancora praticate si trovano in Africa. In Etiopia, ad esempio, il 74% di donne e ragazze le ha subite. Ma questa pratica è diffusa anche in Kenya, Nigeria e Sierra Leone (Paese, quest’ultimo, dove la percentuale arriva all’88%).
I numeri e la testimonianza di Fredrick portano a una stessa conclusione: bisogna fermare le FGM. E per farlo occorre intervenire a livello culturale, facendo capire alle comunità che le praticano che si tratta di una violazione dei diritti umani. E possiamo farlo grazie all’aiuto di chi, come te, ha deciso di dare il proprio contributo tramite l’adozione a distanza.