Avere l’intenzione di lavorare. Voler aprire una propria attività per essere autonoma e donare un futuro ai propri bambini. Niente di strano, potrai dire. Ma non se sei una donna e soprattutto non se vivi in Africa. La donna protagonista di questa storia di chiama Fanny.
Le disuguaglianze di genere hanno due costi:
- Il primo è umano. Alle donne viene negato il diritto di realizzarsi e di lavorare. Vengono costrette a svolgere solo i lavori più degradanti.
- Il secondo è economico. Ed è anche esorbitante. Si stima che le disuguaglianze di genere costino 9mila miliardi.
È questa la situazione in cui vive Fanny, 30 anni. Nel 2012, insieme ad altre donne della sua comunità, ha provato ad aprire una cooperativa. Ma dopo i primi incontri hanno lasciato perdere tutto. Non sapevano come accedere ai fondi statali. Nessuno sapeva come aiutarle. E, forse, qualcun altro non voleva nemmeno.
Poi, due anni fa qualcosa è cambiato. Fanny e le altre donne del villaggio hanno riproposto l’idea della cooperativa durante uno degli incontri di ActionAid che le ha aiutate organizzando un corso su:
- come gestire le cooperative
- come iscriversi presso il Ministero del Commercio
- come ottenere i sussidi statali
“Adesso siamo riconosciute ufficialmente dal Ministero” racconta Fanny, “e abbiamo anche aperto un conto corrente in banca per gestire i fondi dei sussidi statali dedicati all’acquisto di fertilizzanti e sementi. Pian piano stiamo costruendo una rete per le donne contadine e stiamo già vedendo i primi risultati”.