20 Dicembre 2016

diara-storia

La protagonista si chiama Diara. Ha 14 anni e vive nella contea di West Pokot in Kenya. Vogliamo cominciare a raccontare questa storia citando le parole di questa ragazza:

“Non è stato difficile decidere di scappare di casa, perché restare significava rischiare la morte”.

Tutto cominciò quando Diara ebbe il ciclo mestruale per la prima volta. Dopo, Diara notò che i suoi genitori e i suoi conoscenti la trattavano in maniera diversa. Durante il suo periodo mestruale, veniva, letteralmente, emarginata: nessuno le parlava; la costringevano a mangiare da sola. E lei non ne comprendeva il motivo.

Un giorno, una sua cara amica morì a causa di una grave emorragia. Emorragia che fu conseguenza delle mutilazioni genitali femminili. Diaria pianse la morte dell’amica. Poi, comprese che quello sarebbe stato anche il suo destino, dal momento che il Kenya è uno dei Paesi dove la pratica delle FGM (female genital mutilations) è ancora diffusa e accettata in molte comunità.

“Le mutilazioni genitali femminili sono uguali alla morte, per tutto il sanguinamento che comportano e per le gravi complicazioni in caso di parto. Per me venire mutilata equivaleva a morire”.

E la paura della morte, per lei, fu più forte di tutto. Così tanto che Diara trovò il coraggio per scappare di casa, senza nemmeno starci a pensare due volte.

Per fortuna, ha trovato sulla sua strada gli operatori del centro di rifugio di West Pokot. Diara è stata incoraggiata a parlare del suo ciclo mestruale, superando un tabù che le era stato inculcato fin da piccola. Ha ricevuto consigli per imparare a gestirlo.

Adesso, la sua vita è profondamente cambiata. Le occorreva solo un aiuto e un po’ di comprensione. Aiuto e comprensione che ha ricevuto grazie ad ActionAid.