La vita di Deshar, una donna del Nepal, è stata tutt’altro che semplice.
In Nepal, il nemico principale contro il quale, ogni giorno, milioni di persone sono costrette, letteralmente, a combattere ha un nome ben preciso: si chiama povertà. Nel 2015, il totale di persone che vivevano con massimo 1,90 dollari al giorno ammontava a più di sette milioni, pari a circa il 25% della popolazione. Significa che, in media, una persona su quattro non ha abbastanza soldi per comprare nemmeno il cibo necessario per la mera sopravvivenza.
Una situazione del genere, già di per sé grave, diventa terreno fertile per la proliferazione di un altro problema: il lavoro minorile . Strette nella morsa della povertà, le famiglie non hanno abbastanza denaro per pagare un’istruzione ai loro figli. Quindi, preferiscono che i bambini comincino a lavorare fin da giovanissimi, così da racimolare qualche soldo in più. Ma questo li priva della possibilità di poter anche solo sperare in un futuro migliore.
E questa è un po’ la storia di Deshar. Ha dovuto lavorare fin da piccola, non ha frequentato la scuola ed è analfabeta. Per tutta la vita, ha lavorato come bracciante agricola, un lavoro faticosissimo che, nelle giornate peggiori, sembra non finire mai. E lo ha dovuto fare su una terra che non era di sua proprietà, sfruttata fino all’osso dai proprietari terrieri, che non le riconoscevano nemmeno i suoi diritti fondamentali.
Ma Deshar è anche una donna forte, che non si è arresa. Aveva soltanto bisogno di un piccolo aiuto. E quell’aiuto gli è stato dato da ActionAid.
Grazie a tale supporto, Deshar ha imparato a leggere e a scrivere. Così, ha potuto scoprire quali sono i suoi diritti e come fare per rivendicarli. Adesso, ha riconquistato la sua terra e vende al mercato i prodotti che ne ricava. Con quanto guadagnato può sperare in un futuro migliore per lei e per la sua nipotina Divya.