Per le donne, la siccità che sta colpendo l’Africa orientale è una duplice tragedia. Da un lato, c’è la fame. Dall’altro, il rischio, sempre più alto, di subire violenza. Ed è proprio questa la situazione che deve affrontare Chepochemuna.
Chepochemuna ha 35 anni. Vive a West Pokot, in Kenya. Il sole cocente e la siccità hanno distrutto tutto: scorte alimentari, raccolti, greggi e mandrie intere. Lasciandoli, in pratica, senza niente. In questa situazione, Chepochemuna si è vista costretta, per riuscire a sfamare i suoi otto bambini, a cercare cibo direttamente in natura.
“Sono preoccupata per il domani perché c’è una grande competizione per accaparrarsi la frutta e la verdura selvatiche, quel poco che riesce e crescere spontaneamente” racconta Chepochemuna. “Se gli aiuti non arriveranno presto, potremmo anche morire di fame”.
E questa è solo la prima parte del problema. Perché, come dice Ruth Masime, Policy Manager di ActionAid in Kenya:
“Come conseguenza della siccità, in alcuni casi le donne e le ragazze devono sopportare un triplice fardello: sopravvivere, curare le loro famiglie e scampare alla sempre più diffusa violenza sessuale”.
Per tutti questi motivi, dobbiamo intervenire subito in Kenya e negli altri Paesi dell’Africa orientale colpiti dalla siccità. E possiamo farlo solo grazie al tuo aiuto.
Storia e immagine: ActionAid.org.uk