08 Maggio 2018

storie di adozione a distanza: Carla

Carla è una ragazza simpatica e sorridente. Una ragazza che, però, si è portata tanti problemi dentro di lei, senza riuscire ad affrontarli, e soprattutto senza sapere con chi confidarsi per poterli finalmente risolvere.

Ha 15 anni e vive a Cabo, nello Stato di Pernambuco. Si tratta di una delle zone più violente del Brasile. Dove, in particolare, il rischio di ritrovarsi invischiata nell’incubo dello sfruttamento sessuale è particolarmente alto. Soprattutto tra le ragazze giovani come lei.

“Mi sentivo davvero triste” racconta Carla, “e davvero stanca e nella mia vita quotidiana accadevano troppe, troppe cose”.

Lo sfruttamento sessuale dei bambini è un problema che riguarda tutto il mondo. Un problema che può essere quantificato con un numero eccessivamente alto: 4,5 milioni di bambini sono vittime dello sfruttamento sessuale. La maggior parte delle vittime è composta da ragazze, solitamente minorenni e di giovanissima età.

Anche se, come detto, è un problema globale, ci sono dei Paesi dove lo sfruttamento sessuale dei bambini si manifesta nella sua forma più grave. Paesi come la Thailandia, il Nepal e la Tanzania. E come il Brasile, proprio dove vive Carla. Le cause possono essere diverse ma una delle principali è rappresentata dalla povertà.

Nella comunità di Cabo, ActionAid ha realizzato delle classi di empowerment dove le donne possono parlare dei loro problemi, ricevere supporto psicologico e essere aiutate su come poterli risolvere. Queste sessioni sono state di grande aiuto a Carla, che ha potuto riprendere in mano la propria vita.

“Le sedute di terapia ci hanno aiutato ad aprirci e a parlare delle cose che ci feriscono”.

E ora, Carla lavora come leader per aiutare altre ragazze nella sua comunità a venire fuori dai problemi nei quali lei stessa si trovava fino a poco tempo prima.

“Durante il progetto, partecipiamo a discussioni e seminari di gruppo che ci aiutano a condividere le nostre esperienze e le nostre conoscenze con tutta la nostra comunità. Questo ci aiuta ad aiutare altre ragazze della nostra età”.

 

Fonte immagine: Lianne Milton/Panos/ActionAid.org.uk