Quella di Anitha sembra una perfetta storia da romanzo. Con la sola, grande differenza che di inventato non c’è assolutamente niente: la sua è una storia vera. Una storia di ordinari diritti negati quando, come nel suo caso, ci si ritrova a dover vivere in un Paese come il Burundi.
Perché il Burundi si dà il caso che sia uno dei Paesi più poveri del mondo.
- Più del 70% della popolazione vive in condizione di povertà estrema.
- Il tasso di mortalità infantile è tra i più alti del mondo.
- Quasi un milione di persone erano completamente analfabete e il numero di bambini che non andavano a scuola intollerabilmente alto.
- Il Burundi, inoltre, è ancora dilaniato da sanguinosi conflitti.
Tutto questo, senza considerare il fatto che alle donne sono negati molti dei loro diritti fondamentali. Una situazione insostenibile specialmente per le donne che, proprio come Anitha, non hanno più un marito.
“Cresco i miei figli da sola – racconta Anitha – e il piccolo raccolto che riuscivo a ottenere dalla mia terra non era mai abbastanza”.
In queste condizioni, Anitha ha provato forse la sensazione più angosciante per qualsiasi madre: la frustrazione di non riuscire a sfamare i propri figli.
Per fortuna, quella di Anitha è una storia a lieto fine. Con un’amica, ha frequentato un corso di formazione organizzato in Burundi da ActionAid. Ha imparato nuove tecniche di coltivazione e ricevuto un piccolo finanziamento. Adesso, la produzione del suo orto è aumentata.
“Ora i miei figli hanno un’alimentazione sana!”
La gioia che prova Anitha è indescrivibile, anche se può essere colta guardandola sorridere nella foto che la ritrae, qui in alto. E sai com’è stato possibile restituirle la vita che credeva di aver perso per sempre? In un modo molto semplice: grazie a chi, proprio come te, sta pensando di dare il proprio contributo con l’adozione a distanza.