29 Gennaio 2016

storie di adozione a distanza: Amina

Amina ha 26 anni. Vive a Nairobi, in Kenya. Nel 2009, dovette subire uno degli orrori peggiori che possano capitare una donna: fu violentata. Ma, come molte altre donne nel suo Paese, decise di non denunciare l’accaduto.

Per molti mesi mantenne il segreto, tenendosi dentro tutto l’orrore che aveva subito. Un giorno, quasi per caso, una sua amica le chiese, mentre stavano lavorando, per quale motivo non si fosse ancora sposata. Amina non ce la fece più. Scoppiò a piangere e le raccontò tutto.

“Lei mi confidò” racconta Amina, “che c’era un posto dove potevo rivolgermi e che c’era una donna, Wangu Kanja, che avrebbe capito…” Wangu Kanja è una donna coraggiosa. Che, aggredita sessualmente nel 2002, ha fondato la Wangu Kanja Fundation, sostenuta da ActionAid, per aiutare le donne vittime di violenza.

“Non ero a mio agio all’inizio” continua Amina, “ma poi mi sono aperta, ho confidato tutto e mi hanno aiutata. Ho condiviso la mia storia e così ho capito che quello che mi è accaduto non poteva ostacolare la mia felicità. Ogni mese ci incontriamo e discutiamo di tutto, aiutiamo altre donne ad aprirsi e parlare”.

Adesso Amina cerca a sua volta di aiutare donne che sono state vittime di violenza. Ha portato sette nuove ragazze alla Wangu Kanja Fundation. Ragazze che si sono confidate e sono state aiutate, sia psicologicamente che economicamente.

“Vorrei aprire un salone di bellezza” conclude Amina, “e trasmettere alle mie clienti quello che ho imparato durante gli incontri. Non solo consigli e supporto morale, ma anche come gestire il denaro e le relazioni interpersonali. Adesso ho più consapevolezza e il controllo della mia vita”.