In Nepal, come in molti altri Paesi del Sud del mondo, non è facile avere accesso a servizi di base che per noi sono ormai scontati. Durante il 2020, abbiamo imparato molto bene l’importanza dell’acqua corrente, del sapone, delle mascherine, per proteggerci dall’incidere del Covid-19. Gli strumenti che abbiamo sfruttato per garantirci protezione sono per alcuni un lusso.
Ce lo racconta Sabrin, una bambina di 9 anni che vive a Kathmandu, in una delle comunità dove opera ActionAid. A causa della pandemia, Sabrin e i suoi compagni sono stati costretti, come tanti nel mondo, a restare a casa a causa delle scuole chiuse. Ma ha potuto frequentare il Child Learning Center di ActionAid, dove ha ricevuto un kit per bambini che l’ha resa tanto orgogliosa.
La gioia di ricevere il kit per bambini
Nel kit di protezione individuale messo a punto proprio per aiutare le popolazioni più povere a gestire l’emergenza coronavirus, sono inclusi gli oggetti principali dedicati all’igiene e alla sicurezza delle persone. Un semplice kit coronavirus è capace, in queste terre, di fare tutta la differenza.
“Nessuno mi aveva mai fatto un regalo che fosse appositamente per me”, ha detto con gioia Sabrin durante la sua intervista. Il suo kit le è stato donato nel corso di un programma di sensibilizzazione per prevenire il Covid-19, organizzato nel Child Learning Center da ActionAid. All’interno del pacchetto, Sabrin e gli altri bambini hanno trovato: mascherine, spazzolino da denti, dentifricio, sapone, asciugamano, tagliaunghie e altri oggetti che forse, ai nostri occhi, possono sembrare ovvi e di poco conto.
“Sono stata veramente felice di ricevere il kit, perché sono cose solo per me. Mi lavo le mani con il mio nuovo sapone, e mi assicuro che anche i membri della mia famiglia si lavino le mani di frequente”, ha continuato.
All’interno del Child Learning Center, Sabrin ha anche studiato per migliorare la calligrafia e le sue capacità di disegno, oltre che le buone pratiche da utilizzare per lavarsi correttamente nonostante le condizioni igienico sanitarie siano difficoltose, in Nepal.
“Mi sento più sicura contro il coronavirus grazie a queste cose che mi sono state regalate”.
Promozione delle buone pratiche di igiene
In Nepal, la maggioranza della popolazione vive di agricoltura. Quattro bambini su cento non riescono a superare il quinto anno di vita. L’11% soffre di malnutrizione, e più di sei milioni e mezzo di persone nel Paese sono analfabete. Tutto si riconduce a una causa principale: la povertà, che non permette di accedere al cibo, alla scuola e alle cure mediche che dovrebbero essere un diritto di tutti.
Le bambine sono le prime a rinunciare all’istruzione perché sono più utili a casa dove possono aiutare la famiglia. In tanti come lei stanno facendo ogni giorno del loro meglio per continuare a studiare e avere accesso alle strutture di formazione che spesso sono le uniche con acqua pulita e corrente. E offrono un contesto protetto dove ricevere un dono straordinario: quello della salute.
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