San Valentino è un giorno che ci porta a riflettere sul valore dell’amore nelle nostre vite. Quante volte ci ha fatto sentire protetti, compresi e capiti? L’amore è molto di più di un insieme di azioni di due innamorati, ma rappresenta qualcosa che ci accompagna in avanti verso il futuro, verso una versione migliore di noi stessi. Raggiungibile grazie ai gesti d’amore che condividiamo in una relazione.
L’adozione a distanza è esattamente questo: un gesto d’amore che porta lontano i valori più belli di sostegno, empatia, fiducia, a chi altrimenti sarebbe senza.
L’amore non conosce confini
Chi decide di sostenere ActionAid, regalando un futuro a un bambino o una bambina dall’altra parte del mondo, compie un gesto d’amore che non conoscerà confini. Perché aiuta le persone ad aver accesso all’istruzione, al cibo e alle cure mediche adeguate in caso di bisogno e anche la libertà di crescere e formare un proprio unico pensiero.
Con le lettere condivise dal bambino a chi lo sostiene, quel legame indissolubile si potrà toccare con mano finché, come succede spesso, non arriverà il momento di fare un viaggio per incontrarlo proprio nella comunità in cui vive. Le testimonianze raccolte negli anni sono davvero tante.
L’adozione a distanza: Aduri e Nisai
Il sostegno a distanza è un gesto enorme per i moltissimi bambini nel mondo che lo ricevono. È quindi giusto farlo raccontare a loro.
La prima storia di oggi arriva dal Bangladesh, da una bambina di nome Aduri. Ha 13 anni, adesso, e vive in una zona molto povera dove è difficile per i bambini essere seguiti e cresciuti. Ma, con l’arrivo di ActionAid, le cose sono molto cambiate.
“Ho imparato che, come bambina, io sono responsabile dei bambini più piccoli e devo proteggere i miei diritti. I diritti dei bambini sono diversi, perché abbiamo diversi bisogni e la nostra età non deve essere un limite per esprimere un pensiero. I bambini sono importanti per la società e per il suo sviluppo e per questo è importante garantire diritti per la nostra crescita e il nostro futuro”.
Durante gli incontri con i gruppi organizzati da ActionAid, Aduri ha imparato che ognuno può fare la propria parte per far rispettare i diritti di tutti. Al momento, continua, “ci stiamo focalizzando sulla prevenzione dei matrimoni precoci. È un tipo di violenza che non conoscevo. E ora stiamo imparando a prevenirli e aiutare le eventuali vittime con tutto quello che abbiamo imparato durante gli incontri di ActionAid”. È grazie a queste attività che Aduri ha deciso che da grande continuerà ad “aiutare le persone”.
Nisai ha invece 7 anni e vive in una piccola comunità in Cambogia. La sua testimonianza, raccolta nell’agosto del 2021, è molto indicativa della situazione locale dopo la pandemia. Per rispondere all’emergenza, quasi tutte le azioni di ActionAid nella sua zona sono state rivolte a prevenire i contagi e comunicare alla popolazione i rischi del Covid-19, fornendo materiali e informazioni utili al riguardo. Sono state consegnate saponette, cibo e materiali scolastici, che pian piano hanno riavvicinato Nisai ai suoi coetanei. Perché, prima, aveva molta paura: “quando ho saputo della pandemia, non volevo uscire di casa. Non sapevo cosa fare e come salvarmi dal contagio, la scuola era chiusa quindi non potevo giocare con i miei amici, e passavo tutto il giorno con il mio fratellino più piccolo. Ero molto triste”.
Grazie ad ActionAid, Nisai ha imparato a prevenire il contagio, lavando bene le mani, indossando la mascherina e mantenendo il distanziamento sociale: “Sono felice adesso perché posso rivedere i miei amici, leggiamo e disegniamo insieme. Nel resto del tempo aiuto mia mamma nei lavori di casa. Comunque, spero che il coronavirus vada via presto così potrò finalmente tornare a scuola”. I contributi ricevuti tramite il sostegno a distanza sono stati fondamentali per la realizzazione degli obiettivi raccontati in entrambe le storie. Vogliamo raccoglierne sempre di più e raggiungere sempre più bambini e comunità che ne hanno bisogno. Questo, per noi, è un gesto d’amore che avrà risonanza per sempre: dona ora!