In Brasile, le favelas sono una casa per centinaia di migliaia di persone che vivono in situazioni di povertà, dove criminalità e violenze sono all’ordine del giorno. In compagnia di Giuseppe Bertuccio D’Angelo, fondatore del Progetto Happiness, siamo andati a visitare la favela più grande di San Paolo, Heliópolis, scoprendo cosa significa essere felici per i suoi abitanti.
L’area di Heliópolis si è popolata intorno agli anni Settanta quando la Prefettura di San Paolo trasferì 153 famiglie in baracche di legno, per quella che inizialmente doveva essere una misura provvisoria. Oggi, Heliópolis occupa 1 milione di metri quadri della regione a Sud-Est della città di San Paolo e al suo interno vivono 200mila persone. Le strutture fatiscenti si sono pian piano trasformate in palazzi, e la vita nel territorio è cambiata molto nel corso del tempo tanto che oggi Heliópolis non è più definita “favela”, ma è diventata un vero e proprio quartiere. La vulnerabilità sociale, però, affligge ancora molte famiglie, la maggior parte delle quali è formata da madri che devono prendersi cura da sole dei figli.
In viaggio a Heliópolis con Progetto Happiness
Documentare la vita nelle favelas non è semplice. La crescita esponenziale del numero di abitanti e la mancanza di strutture adeguate hanno contribuito alla diffusione della criminalità e della violenza all’interno della comunità. Appena arrivato, Giuseppe incontra subito Douglas, un attivista della zona, che ci guida tra i luoghi che hanno fatto della città un simbolo di resilienza e speranza per il Brasile.
Negli ultimi anni, infatti, qualcosa è cambiato: sono stati avviati molti progetti di sviluppo urbano e iniziative sociali sostenute fortemente da ActionAid che, attraverso i contributi ricevuti grazie al sostegno a distanza, ha assicurato un’istruzione sicura e un’infanzia serena a molti bambini.
La presenza di ActionAid in questi territori significa anche supporto ad associazioni come Unas, che lavora ogni giorno per garantire ai bambini e ai ragazzi spazi sicuri in cui crescere.
Intervistando gli abitanti, Giuseppe scopre qualcosa di emozionante: favela, qui, non è una parola di cui vergognarsi, ma sinonimo di comunità. Ce lo racconta bene João, un giovane ragazzo che è stato adottato a distanza molti anni fa e ora frequenta l’università. A Heliópolis gestisce un programma della radio ufficiale in cui parla proprio del senso di comunità che si respira per le strade, e lo riassume a Giuseppe dicendo: “Per me, non esiste ‘io’. Quando parlo, parlo di noi”.
Il lavoro di ActionAid a Heliópolis
Insieme alle associazioni locali, a Heliópolis abbiamo costruito undici CCA (Child and Adolescent Center), luoghi sicuri dove bambini e adolescenti possono studiare, giocare e crescere, lontani dai pericoli della strada. “Questo è il mio punto di equilibrio”, racconta a Giuseppe una delle bambine ospiti del centro, mentre una delle mamme sottolinea che questo luogo è essenziale per permetterle di lavorare serenamente sapendo che le sue figlie sono protette. Le sfide legate alla criminalità e alla povertà a Heliópolis sono ancora molto presenti, e il nostro lavoro è proprio riportare i diritti negati ai bambini. Tra questi, c’è il diritto al cibo: un bambino racconta a Giuseppe che “se ci sono bambini che hanno fame, basta che vengano qui e li fanno mangiare”.
Il sostegno a distanza fa la differenza. E il modo migliore per spiegare il perché è usare le parole di Gabriella, la responsabile di ActionAid per le Adozioni in Brasile:
“In Brasile abbiamo una frase che è molto bella: non possiamo sognare da soli, bisogna sognare collettivamente. Perché quando abbiamo un sogno comune si realizza la trasformazione per davvero. Quindi dobbiamo rafforzare questa rete di donatori e far sì che questo sogno si trasformi in realtà. Perché quello che vogliamo è il cambiamento, nella pratica, nel quotidiano, affinché questi bambini possano avere garantite l’istruzione, la crescita, e possono aspirare ad essere ciò che desiderano. Perché loro possono diventare chi vogliono” Sostenendo il lavoro di ActionAid a Heliópolis possiamo far sì che tutto questo diventi realtà: adotta un bambino a distanza. Cambia la sua vita, e anche la tua.