Che cos’è la felicità? È la stessa cosa per una persona che vive in Kenya per una che vive in Bangladesh e per chi trascorre la sua vita in Italia? Lo scopriamo con Progetto Happiness, un format di viaggio realizzato da Giuseppe Bertuccio D’Angelo, cheporta gli spettatori in giro per il mondo a scoprire cosa sia la felicità per persone di diversa provenienza ed esperienza di vita. Una tematica interessante, che ha voluto condividere con noi in una nuova collaborazione tra ActionAid e Fanpage.
Progetto Happiness: tappa in Kenya con ActionAid
Per l’occasione, Giuseppe è volato in Kenya, nella contea di Embu, dove ActionAid lavora dal 2009, per trascorrere 48 ore al fianco di Alex, un bambino di 12 anni adottato a distanza. Alex mostra a Giuseppe la sua quotidianità, fatta di scuola, casa e momenti di svago, che permettono a chi guarda il video di entrare in stretto contatto con la realtà di questi luoghi.
A scuola, Giuseppe si trova nel cortile di una struttura realizzata da ActionAid, con gli studenti che gli vanno incontro quando lo vedono arrivare. Lui segue Alex in classe durante la lezione di dettato e nel corso della giornata ha anche l’occasione di parlare con un collaboratore di ActionAid. Insieme parlano di come il lavoro quotidiano per garantire un futuro migliore a questi bambini sia per lui una vera e propria missione.
Arriva l’ora di pranzo e tutti si raccolgono intorno a un grande recipiente da dove ognuno attinge con la sua tazza per prendere la propria razione. Il contenuto? Una zuppa di fagioli, mais e nutrienti. “Il cibo più buono del mondo”, urlano i bambini.
Finita la giornata di scuola, Giuseppe e Alex si incamminano verso casa. Alex è ancora un po’ intimidito da Giuseppe e dalla telecamera; quindi, fa quello che fanno tutti i bambini quando la comunicazione si dimostra difficile: utilizza il linguaggio universale del gioco. Porta quindi Giuseppe nel piccolo boschetto che si trova dietro all’insieme di casupole dove vive con tutta la sua famiglia, e fa vedere al suo ospite come si possano passare ore a divertirsi solamente con il ramo di un albero, che fa da altalena, scala e trampolino.
Dopo aver giocato con Alex, Giuseppe conosce sua mamma e tutti i parenti che vivono lì con lui. Mangiano e ballano insieme finché presto non arriva l’ora di dormire, alle 6 bisogna partire per arrivare a scuola in tempo per l’inizio delle lezioni.
Giuseppe e Alex: cos’è la felicità?
Finalmente, Giuseppe riesce a far sciogliere il piccolo Alex. Seduti alla luce del tramonto, Alex racconta al suo intervistatore come l’adozione a distanza gli abbia cambiato la vita. “È come se avessi due mamme”, riferendosi alla donatrice che dall’Italia lo sta aiutando a realizzare i suoi sogni, permettendogli di studiare e di costruirsi un futuro migliore
Quale futuro, gli chiede quindi Giuseppe. “Chi sarà, da grande, Alex?”. La tranquillità con cui Alex risponde a questa domanda ha sicuramente dell’incredibile: vuole diventare un leader, vuole proteggere i diritti dei più piccoli, vuole che tutti siano al sicuro, che più nessun bambino venga rapito o armato per combattere. Vuole aiutare le persone.
Perché, scopriamo infine, è questa la felicità per un bambino che sta crescendo conoscendo la generosità come fonte a cui attingere per trovare un senso alla vita.
“Essere felici”, conclude il piccolo Alex, “è aiutare gli altri”.
Ed è un tipo di felicità, questa, che richiede davvero poco sforzo.
Con l’adozione a distanza potrai diventare anche tu il compagno di viaggio di un bambino. Con soli 82 centesimi al giorno garantirai cibo, acqua potabile, cure mediche e istruzione a lui e a tutta la sua comunità.