Istruzione e povertà sono strettamente collegate. Chi non è istruito, ha poche, pochissime possibilità di trovare un lavoro dignitoso. E non ha gli strumenti necessari per rivendicare i propri diritti fondamentali. Questo è il quarto dei problemi più gravi che affliggono il mondo.
Analfabetismo
Negli ultimi decenni, è stato fatto tanto per contrastare questo problema. Ma tanto è anche ciò che ancora resta da fare. Perché si calcola che nel mondo ci siano circa 757 milioni di adulti e 115 milioni di giovani che non hanno le più elementari competenze per quanto riguarda leggere e scrivere.
In totale, stiamo parlando di quasi novecento milioni di persone. I tre quarti di loro vivono in Asia meridionale, in Asia occidentale e nell’Africa subsahariana. Degli undici Paesi dove meno della metà della popolazione sa leggere e scrivere, dieci si trovano nell’Africa subsahariana.
Donne
Le donne rappresentano i due terzi del totale degli analfabeti adulti: quindi, stiamo parlando di circa 470 milioni. Il dato più preoccupante è che il tasso di analfabetismo femminile è diminuito solo dell’uno per cento dal 2000. La metà delle donne adulte che vivono in Asia meridionale, Asia occidentale e Africa subsahariana non sa né leggere né scrivere.
Abbandono scolastico
Nei Paesi più poveri del mondo, dove cioè il problema dell’analfabetismo è più grave, le scuole sono troppo lontane, o troppo care, o non esistono del tutto. In molti casi, i genitori non credono che l’istruzione sia utile e quindi preferiscono che i bambini comincino a lavorare fin da piccoli, mentre le bambine si sposano giovanissime.
Questa situazione può essere sintetizzata con un numero: nel 2014, a livello globale, quasi 61 milioni di bambini non frequentavano la scuola primaria.
Cosa possiamo fare
Questa è la situazione. Che ha una serie di cause. La prima è la povertà estrema, una condizione che condanna milioni di persone a una vita di stenti. Inoltre, troppi genitori non credono che l’istruzione sia importante per il futuro dei loro bambini. Infine, c’è la questione della discriminazione: le famiglie in difficoltà economiche preferiscono far studiare i figli maschi.
È una situazione che possiamo e dobbiamo cambiare. Per riuscirci, bisogna:
- Costruire scuole vicino ai villaggi più isolati;
- Formare insegnanti qualificati;
- Fornire libri, uniformi, quaderni e materiali scolastici;
- Aiutare le famiglie più povere a pagare le rette scolastiche.
Possiamo contare anche su di te per fare tutto questo?
DATI: Unesco