Una vita dignitosa: questo è il semplice desiderio di una bambina di 11 anni. Non così semplice, se sei nato e vivi in Brasile. Un Paese dove milioni di persone devono fare i conti con la povertà.
1. Il numero
Il Brasile è uno dei Paesi più popolosi dell’America Latina e, in generale, del mondo: la sua popolazione ammonta a circa 208 milioni di abitanti. La percentuale di chi vive in povertà estrema è del cinque per cento. Una percentuale che potrebbe essere definita bassa.
Una percentuale che non deve trarre in inganno. Fatti i debiti calcoli, in Brasile ci sono circa dieci milioni di poveri. Dieci milioni di persone che vivono con massimo 1,90 dollari al giorno. In queste condizioni, non è possibile permettersi niente, nemmeno il cibo necessario per la sopravvivenza.
2. La situazione
La maggior parte dei poveri in Brasile vive nelle favelas. Vuoi davvero sapere cosa sono le favelas? Sono degli slum, o baraccopoli, che negli sono cresciuti in maniera caotica a ridosso delle principali città del Brasile. Cidade de Deus e Rocinha sono due delle più grandi favelas di Rio de Janeiro. Ce ne sono anche a Belo Horizonte, San Paolo, Recife, Olinda.
Nelle favelas manca tutto: non c’è elettricità, non c’è acqua corrente, non ci sono fogne. Molte “case” sono costruite con materiali di scarto e crollano con estrema facilità. Organizzazioni criminali e narcotrafficanti si contendono il controllo della favela. Gli scontri con la polizia sono frequenti.
3. La storia
Ce ne sono tante. Noi abbiamo scelto quella di Thais. Perché il suo sogno è bello, simbolico e allo stesso tempo quasi impossibile per chi è nato in una favela: studiare e costruirsi un futuro migliore.
Studiare è una delle soluzioni per combattere la povertà in Brasile. Un Paese che ha bisogno di tante altre cose, come corsi di formazione professionale, nuove tecniche agricole, attività di sensibilizzazione per contrastare il disagio giovanile. E tutto questo è possibile grazie all’adozione a distanza.