Il Sudamerica è spesso associato all’allegria, ai colori, alla spensieratezza. Però, questo continente ha anche un secondo volto. Un volto segnato dalla povertà. E la Bolivia ne è uno degli esempi più lampanti.
I numeri
Per rendere l’idea della gravità della situazione, si comincia fornendo una serie di numeri:
- Nel 2015, la popolazione della Bolivia ammontava a dieci milioni e 700mila persone. Da questo punto di vista, si può parlare di uno stato di piccole-medie dimensioni.
- Di grande, però, c’è il problema della povertà: infatti, in Bolivia, il 38,6 percento della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà.
Stiamo parlando di più di una persona su tre. Stiamo parlando, in valori assoluti, di circa quattro milioni di persone. Più di quante abitano in una città come Roma.
(Dati: Worldbank.org)
Le conseguenze
La povertà è, in un certo senso, una delle origini di tutti i problemi del mondo. Problemi che in Bolivia si chiamano:
- Ritardo della crescita, per il 27 percento dei bambini di età inferiore a cinque anni.
- Mortalità infantile: ogni mille nati vivi, circa 38 bambini non riescono a superare il quinto anno di vita.
- Analfabetismo, in un Paese dove circa 352mila persone (di età superiore a 15 anni) non sanno né leggere né scrivere.
Le vite
Anche se le condizioni appena descritte possono sembrare estreme, ci sono persone che lì ci vivono per davvero. Persone che fanno parte di quei circa quattro milioni di cui abbiamo parlato prima, che non possono permettersi nulla. Che non hanno la possibilità di studiare, di mangiare in maniera adeguata, di curarsi in caso di malattie o incidenti.
Cosa possiamo fare
Come già detto, la situazione è grave, così come i problemi che la Bolivia deve affrontare. Ma sono anche problemi che si possono risolvere. Per riuscirci, occorre:
- Garantire il diritto all’istruzione, costruendo scuole e formando insegnanti;
- Migliorare le condizioni di lavoro dei contadini;
- Introdurre tecniche agricole moderne;
- Garantire l’accesso alle cure mediche a tutta la popolazione.
Per riuscirci, occorre l’aiuto dell’adozione a distanza.