Vivere con meno di due dollari al giorno. Per chi è nato in uno dei cosiddetti Paesi occidentali, sembra impossibile. Invece questa è la realtà di tutti i giorni per chi è nato in uno dei tanti Paesi che si trovano nel sud del mondo. Una profonda disuguaglianza che si traduce in fame, povertà estrema, diritti negati. Ecco la differenza tra Paesi ricchi e Paesi poveri.
Meno di 1,90 dollari al giorno
Questa condizione si chiama povertà estrema. Riesci a immaginare cosa significhi vivere potendo contare, al massimo, su 1,90 dollari al giorno? Non è possibile procurarsi praticamente niente, nemmeno il minimo necessario per la mera sopravvivenza.
Quanti sono i poveri nel mondo? Una percentuale, dal nostro punto di vista, eccessivamente alta. Le persone nel mondo che vivono in condizione di povertà estrema sono il 10,9% della popolazione totale. In valori assoluti, stiamo parlando di 783 milioni di persone.
Dove persiste la povertà estrema
La maggior parte delle persone che vivono in condizioni di povertà estrema si concentra in due grandi zone, l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale. Più nello specifico:
- Africa subsahariana. Su una popolazione di circa un miliardo di persone, il 42,3% vive in condizione di povertà estrema, pari a circa 425 milioni di persone. Quindi, più della metà dei poveri a livello globale si trova in questo continente.
- Asia meridionale. In questa grande area del pianeta, il 15,1% della popolazione totale vive con massimo 1,90 dollari al giorno.
Le differenze
La povertà potrebbe essere considerata come la causa principale. Che, a sua volta, comporta tutta una serie di diritti negati. La differenza tra i Paesi ricchi e i Paesi poveri sta tutta qui, nei diritti non riconosciuti alla popolazione. Come dimostrano questi tre grandi problemi:
- Mortalità infantile. Anche se negli ultimi anni i progressi sono stati grandi, tanto è quello che resta da fare se si considera che, ancora nel 2016, cinque milioni e 600mila bambini sono morti prima di aver superato il quinto anno di età.
- Analfabetismo nel mondo. Al mondo ci sono 757 milioni di adulti e 115 milioni di giovani che non sanno né leggere né scrivere. Sono persone condannate a vivere in condizione di povertà.
- Bambini costretti a lavorare. Ci sono 218 milioni di bambini, di età compresa tra 5 e 17 anni, che lavorano. Di questi, 152 milioni sono finiti nella morsa del lavoro minorile.
La maggior parte degli analfabeti vive nei Paesi più poveri del mondo. Anche la mortalità infantile e il lavoro minorile riguardano soprattutto i Paesi falcidiati dalla povertà estrema.
Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile
Uno degli Obiettivi del Millennio è portare a zero, entro il 2030, il numero di persone che nel mondo vivono in condizione di povertà estrema, riducendo così il divario tra Paesi ricchi e Paesi poveri nel mondo.
In alcune aree del mondo, come l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale, c’è ancora molto da fare. Per questo abbiamo bisogno del tuo aiuto.
Dati: World bank (aggiornati al 2013)