Cosa succede ai migranti che sbarcano nel nostro Paese? E quali problemi sono costretti ad affrontare oggi con i nuovi Decreti Sicurezza? “Oltre il mare” è il nuovo podcast di ActionaAid che risponde a queste e altre domande, in quattro episodi. Dal racconto di Pietro Bartolo, il medico che da 30 anni si occupa delle visite ai migranti sbarcati a Lampedusa, alla testimonianza di chi è dovuto arrivare via mare in Italia e chiedere protezione per migliorare il proprio futuro: il lungo e difficile percorso di migliaia di migranti tra leggi, burocrazia e scelte spesso arbitrarie.
Le prime due puntate del podcast “Oltre il mare”, realizzato in collaborazione di PianoP, sono disponibili gratuitamente dal 28 Luglio in esclusiva su Audible, la piattaforma audio di Amazon; proprio nei giorni in cui il Governo sembra voler modificare i decreti sicurezza. Daranno voce a chi gli sbarchi in Italia li ha vissuti da molto, molto vicino, ci aiuteranno a riflettere, e saranno uno strumento prezioso per comprendere il mondo “nascosto” dietro al fenomeno migratorio. Perché solo avvicinandosi alle storie vere di quegli esseri umani, possiamo capire davvero qual è la situazione.
Come funziona uno sbarco con i Decreti Sicurezza?
Racconteremo la “filiera” delle migrazioni, quello che accade cioè ai migranti una volta avvenuto lo sbarco, e che passa per il trasferimento negli hotspot, i modelli di accoglienza e l’esame delle commissioni territoriali. Una realtà drammatica che richiede più informazione e che purtroppo è spesso vittima di propaganda. L’obiettivo di “Oltre il mare” è proprio questo: offrire a tutti un’occasione per fare chiarezza su un argomento complesso, senza toni vittimistici o strumentalizzazioni. Parlare della vita così come avviene e dei sogni dei migranti che si scontrano con la forte incertezza delle procedure burocratiche che li aspettano.
Questa tematica è importante e urgente. Soprattutto in questo periodo in cui l’abrogazione del Decreto Sicurezza potrebbe rimettere al centro della tematica sui migranti i diritti di queste persone, per le quali salire su un barcone è davvero l’unica scelta che rimane da fare. Ce ne sono tanti come Charles, la cui testimonianza accompagnerà tre puntate del podcast: un giovane pastore protestante fuggito dalla Nigeria, che ha dovuto affrontare la durezza delle carceri libiche prima di riuscire a sbarcare in Calabria. Ci sono anche storie di donne e bambini, come quella raccontata da Pietro Bartolo nella prima puntata intitolata “Il viaggio di Anila”: una bambina di 11 anni, sbarcata da sola sulle nostre coste e che si è salvata grazie alla determinazione di Bartolo, diventando un simbolo di speranza.
“Oltre il mare” significa speranza.
Tutte le storie che arrivano nei nostri porti sono fatte di sofferenza, ma con il podcast “Oltre il mare” non è su questo che vogliamo soffermarci. Vogliamo raccontare cosa succede quando intorno a questo mondo si apre la finestra delle possibilità e si abbattono i muri invalicabili della paura che non porta mai a niente: né a chi arriva sperando in un futuro migliore, né a chi resta barricato dall’altra parte.
Il podcast ci aiuta a comprendere meglio la situazione anche nel contesto dell’emergenza Coronavirus che ha reso tutto più difficile a livello europeo. Continuare sulla via dei grandi centri previsti dai Decreti Sicurezza, invece di sfruttare la risorsa delle strutture di micro-accoglienza diffusa, comporterà conseguenze devastanti in questo scenario: con la concentrazione di un numero elevato di migranti in un unico posto siamo a un passo dal collasso del sistema.
La vita reale non può essere fatta di distinzioni arbitrarie tra migranti economici e richiedenti asilo, i migranti non possono essere privati della protezione umanitaria, e le politiche migratorie non possono dimenticare i diritti di ogni persona che sbarca nel nostro paese. Perché i diritti sono il sinonimo di dignità per gli esseri umani, ed è proprio a lei che “Oltre il mare” vuole ridare una voce.