19 Novembre 2015

dopo-terremoto-nepal

Sono trascorsi sette mesi dallo spaventoso terremoto in Nepal. La terra, da allora, ha smesso di tremare. Circa 9mila persone, a seconda delle stime, hanno perso la vita. Chi è sopravvissuto, ha dovuto fare i conti con una realtà di macerie, povertà e paura. Ma ha anche trovato la speranza di guardare al futuro.

1. Krishla

Per la piccola Krishla, una bambina di cinque anni, il terremoto è stato un’esperienza terrificante. Un momento prima stava giocando per strada. Il momento dopo le stavano crollando addosso interi pezzi di abitazioni. Il bambino che stava giocando con lei non ce l’ha fatta.

Krishla fu portata in un rifugio dove ebbe i primi aiuti e poi in una struttura ospedaliera. Dopo sette mesi, le brutte ferite riportate quel giorno sono solo un ricordo.

2. Shreya

Quando il terremoto si scatenò con tutta la sua violenza, Shreya era incinta di otto mesi. Dopo la prima scossa, la donna era terrorizzata. Ma non per sé stessa: non sentiva più la sua bambina muoversi in grembo.

Fortunatamente, Shreya fu portata in un rifugio dove ricevette cure mediche. Accadde quello che la donna definisce un miracolo: la sua bambina riprese a scalciare. Oggi quella bimba ha circa cinque mesi e si chiama Sushreya.

3. Ujwal e Prajwal

Sono due gemelli. Avevano appena tre mesi quando la prima scossa colpì il Nepal. Erano in casa insieme ai loro genitori che temevano solo per la vita dei loro bambini. Li strinsero a sé, rannicchiandosi negli angoli della casa che crollava sulle loro teste. Sono sopravvissuti al crollo e alle scosse solo per miracolo.

Ma non ce l’avrebbero fatta dopo il terremoto se non avessero ricevuto aiuto, ovvero cibo, assistenza medica e un rifugio sicuro. Oggi Ujwal e Prajwal stanno bene, sono vispi e, cosa altrettanto importante, non ricorderanno niente del terremoto.

4. Sumit

Sumit era poco più che un ragazzino. Il terremoto era appena finito ma la paura attanagliava i cuori degli altri teenager come lui. Sumit non si perse d’animo. Andò di tenda in tenda. Parlò con tutti i ragazzini della sua stessa età. Alcuni di loro erano orfani. Li convinse a darsi una scossa, a non demordere, a cercare di vivere.

Sumit, 13 anni, finalmente frequenta la scuola. La sua vita sta tornando alla normalità grazie alla possibilità di studiare regolarmente. La sua vita e quella dei suoi coetanei.

5. Puja

Quando ci fu la prima scossa, Puja ricorda solo una cosa: lei che cercava disperatamente di scappare dall’abitazione che crollava portandosi dietro la sua bambina di sei mesi, Smirika. Dopo la scossa, si accorse che non aveva più latte da dare alla sua bambina. Non aveva cibo nemmeno per lei.

Stava diventando sempre più debole. Ma, grazie agli aiuti umanitari, sono sopravvissute entrambe.

Cinque storie di paura e di speranza che raccontano il dopo terremoto in Nepal. Vicende con un lieto fine. E ciò è stato possibile soltanto grazie all’aiuto dell’adozione a distanza.

Fonte immagine: Actionaid.org.uk | Krishla and her family: Kishor K. Sharma