Sono tanti i proverbi e i modi di dire che caratterizzano il Natale. Molti, sicuramente, già li conoscerai. Noi ne abbiamo scelti tre in particolare. Che possono raccontare una condizione sulla quale vale la pena riflettere.
Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi
Uno dei più classici proverbi di Natale. A tutti i bambini piacerebbe vivere questo momento spensierato, in compagnia della propria famiglia. Invece, ci sono bambini che, ad esempio, sono costretti a lavorare. O che devono stare lontani dalle proprie famiglie. O che vivono in situazioni familiari spesso segnate dalla povertà e dalla violenza domestica.
A Natale, grosso o piccino, su ogni tavola c’è un tacchino
In realtà, non è propriamente così. Soprattutto se si considera una cosa. Che nel mondo ci sono circa ottocento milioni di persone che soffrono la fame. Che non hanno abbastanza cibo per condurre una vita degna di questo nome. In particolare, è in Africa che si soffre di più la fame: in questo continente, una persona su quattro non ha abbastanza cibo.
Le conseguenze della fame sono diverse. Hanno tutti nomi preoccupanti: mortalità infantile e ritardo della crescita sono le più gravi. Ma non solo. Perché chi non mangia abbastanza non ha nemmeno le forze per poter lavorare, quindi non può guadagnare, e quindi non riesce a procurarsi il cibo di cui ha bisogno.
Anno nuovo, vita nuova
Forse questo proverbio non è strettamente natalizio ma il Natale si accompagna sempre all’idea dell’arrivo del nuovo anno. Fame, povertà, malattie, analfabetismo: per tutti i poveri del mondo, la vita è segnata ogni giorno da questi quattro diritti negati.
Per quest’anno, vorremmo davvero che tutte le persone povere del mondo potessero sperare in una vita nuova. In una vita migliore. Che non sia segnata dalla fame e dalla povertà. C’è un modo per riuscirci: si chiama adozione a distanza. E te la possono consigliare anche i The Jackal.