18 Gennaio 2016

nascere in India

Chef Rubio si è chiesto come sarebbe stato nascere in Africa e la sua risposta è stata sorprendente. E non è stato certo il solo. Anche Giorgia Surina si è chiesta come sarebbe stato nascere e vivere in uno dei Paesi più poveri del mondo. Per questo ha deciso di intraprendere un viaggio in India.

 

“Delle realtà che ti portano nel cuore dell’India”

 

 

Queste sono le parole scelte da Giorgia Surina per descrivere il viaggio che ha deciso di intraprendere. Un viaggio che le ha permesso di confrontarsi con realtà molto diverse rispetto a quella occidentale. C’è un momento del suo viaggio che le è rimasto particolarmente impresso: la visita a una scuola.

 

L’istruzione negata

In tutto il mondo, circa 800 milioni di persone sono completamente analfabete e circa 100 milioni di bambini non frequentano la scuola elementare per varie ragioni: scuole troppo lontane o troppo care. Oppure, semplicemente, perché alle bambine non è permesso frequentarle. Le poche che ci riescono sono costrette a subire forti discriminazioni da parte dei compagni, degli insegnanti e degli stessi genitori.

 

Cosa significa essere donne in India

L’istruzione non è il solo diritto sistematicamente negato alle donne in India. Non è facile essere donne in questo Paese. Qui le discriminazioni di genere sono la normalità. A scuola e non solo. Come ti possono raccontare Susheela e Manorama.

 

Cosa possiamo fare

La parità di genere si conquista a scuola. È da qui che vogliamo partire per garantire a tutte le bambine dell’India gli stessi diritti dei loro coetanei maschi. Ed è sempre dalla scuola che bisogna partire per fare in modo che le bambine e i bambini di questo Paese possano avere l’opportunità di affrancarsi dalla miseria e dalla povertà.

Per riuscirci abbiamo bisogno del tuo contributo. Un contributo che potrai dare decidendo di adottare a distanza un bambino indiano.