Si chiama Ety Akhtar. Ha 12 anni. È nata in un bordello.
Il bordello si chiama Faridpur Rathkhola, in Bangladesh. È uno dei posti peggiori del mondo. Ety Akhtar è nata qui, figlia di una sex worker. La madre si è sempre presa cura di lei e di sua sorella: non ha mai fatto mancare loro niente, non le ha mai picchiate, nemmeno una volta. Tutto il mondo di Ety erano le pareti del bordello dove la madre lavorava.
Momo Taz, così si chiama la madre di Ety, ha vissuto in quel bordello per vent’anni, tutti i giorni per tutto il giorno. Riceve dai 2 ai 5 clienti al giorno. A volte 10. Non le piace quella vita. Ma non ha alternative. Fuori da quel bordello non avrebbe modo di guadagnare soldi. Non potrebbe crescere e sfamare le sue due bambine.
In Bangladesh di storie come quella di Ety Akhtar e di sua madre ce ne sono tante. Ce ne sono troppe. Storie di bambini nati in un bordello e di donne costrette a lavorarci per non morire di fame insieme alla propria famiglia.
Insieme possiamo aiutare le bambine come Ety. Tu puoi dare il tuo contributo grazie all’adozione a distanza.