29 Maggio 2018
Un braciere pieno di ceneri e una lama arrugginita: questi sono alcuni degli “strumenti” con i quali le cutter praticano una delle più gravi violazioni dei diritti umani che un donna possa subire, ovvero le mutilazioni genitali femminili. Una violazione dei diritti umani che può essere suddivisa in quattro grandi tipologie.
- Tipo I. Rimozione parziale o totale del clitoride e/o del prepuzio. Le mutilazioni genitali femminili di tipo I, a loro volta, possono essere suddivise in due sottotipi: rimozione del cappuccio clitorideo o solo del prepuzio; rimozione del clitoride con il prepuzio.
- Tipo II. Rimozione parziale o totale del clitoride e delle piccole labbra. Questa rimozione può avvenire con o senza escissione delle grandi labbra. Come nel caso delle FGM di tipo I, anche le mutilazioni genitali femminili di tipo II possono essere suddivise, per distinguere le variazioni documentate, in sottotipi, tre in questo caso: rimozione solo delle piccole labbra; rimozione, che può essere totale o parziale, del clitoride e delle piccole labbra; rimozione, che può essere parziale o totale, del clitoride, delle piccole e delle grandi labbra.
- Tipo III. Restringimento dell’orifizio vaginale. Viene creato una sorta di “sigillo di copertura” che permette alla donna di espletare le sue funzioni corporali e di far fuoriuscire il sangue durante il periodo mestruale. Alle FGM di tipo III ci si riferisce anche come infibulazione. Che può essere divisa in: rimozione e apposizione delle piccole labbra; rimozione e apposizione delle grandi labbra.
- Tipo IV. In questo tipo rientrano tutte le altre pratiche lesive dei genitali femminili e praticate non per scopi medici. Alcune di esse sono puntura, perforamento, incisione, raschiatura e cauterizzazione.
Comunque le si voglia chiamare o distinguere, un fatto fondamentale resta: le mutilazioni genitali femminili hanno delle pesanti conseguenze, dal punto di vista sia fisico sia psicologico, che segneranno per sempre la vita della giovane ragazza e della futura donna. Ma grazie al contributo dell’adozione a distanza possiamo fare tanto per riuscire a debellare le FGM.
Fonte immagine: ActionAid.org.uk