Una sorta di braciere. Una lama rudimentale. Una lametta. È con questo tipo di strumenti che viene praticato uno dei peggiori orrori che una donna possa subire: quello delle mutilazioni genitali femminili. Un orrore che può essere solo parzialmente descritto riportandone i dati statistici.
I dati del problema
- Secondo le stime, al giorno d’oggi ci sono duecento milioni di ragazze che hanno subito le mutilazioni genitali femminili nei Paesi dove tale pratica è ancora accettata.
- Circa tre milioni di bambine sono a rischio FGM ogni anno.
- La maggior parte delle bambine e delle ragazze subisce le FGM prima di aver compiuto 15 anni.
- La pratica delle mutilazioni genitali femminili è praticata in trenta Paesi. La maggior parte di loro si trova in Africa. Tale pratica è diffusa anche in Medio Oriente e in Asia.
- Egitto, Sudan, Somaliland, Somalia, Mali, Guinea-Bissau, Sierra Leone: in questi Paesi, più dell’ottanta percento delle ragazze e delle donne (15-49 anni) ha subito le mutilazioni genitali femminili. Stiamo parlando dei Paesi dove il problema delle FGM è, in assoluto, più grave.
Conseguenze
Le conseguenze delle mutilazioni genitali femminili sono spaventose. I rapporti sessuali sono difficoltosi, dolorosi e, in molti casi, del tutto impossibilitati fino alla defibulazione. Cistiti, ritenzione urinaria e infezioni vaginali sono frequenti. Al momento del parto, il bambino non ha abbastanza spazio per venire alla luce.
Nei casi più gravi, si arriva alla morte della donna. Senza considerare le diverse e altrettanto gravi conseguenze di tipo psicologico.
Testimonianze
Questi sono i dati statistici generali di una delle più gravi violazioni dei diritti umani che si verificano nel nostro mondo. Ma i numeri non devono trarre in inganno: dietro il mero, freddo dato statistico, ci sono delle storie vere. Storie di donne che hanno dovuto subire le FGM in giovanissima età senza la possibilità di ribellarsi in alcun modo. E che adesso hanno bisogno di aiuto.
Fonte immagine: ActionAid.org.uk
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