Ormai da settimane i bambini hanno ripreso ad andare a scuola. Ma molte delle ragazze che vivono in Kenya, quest’anno, non si sono presentate sui banchi all’inizio delle lezioni. Hanno abbandonato la scuola contro la loro volontà, nonostante volessero continuare. Per quale motivo? Perché hanno subito l’orrore delle mutilazioni genitali femminili.
I numeri del fenomeno
Secondo i dati del governo keniano, nelle scuole primarie ci sono 92 ragazze ogni cento ragazzi, quindi il rapporto è di circa uno a uno. La situazione cambia radicalmente con il trascorrere degli anni: nelle scuole secondarie, ogni cento ragazzi ci sono appena 62 ragazze.
In altre parole, circa il trenta per cento delle ragazze del Kenya smette di frequentare le lezioni dopo la scuola primaria. Questo tasso di abbandono è stato attribuito alle mutilazioni genitali femminili: dopo aver subito le FGM (female genital mutilations), le ragazze sono considerate pronte a sposarsi. Questo comporta matrimoni precoci e gravidanze messe a rischio proprio dalle mutilazioni subite.
Tre testimonianze
- Celina è un’insegnante di matematica che vive nel Kongelai, una zona del Kenya dove si stima che il 75 per cento delle donne abbia subito le FGM. Con l’inizio del nuovo anno scolastico, ha costatato quanto fosse grave la situazione. “Cinque o sei ragazze di età compresa tra 11 e 12 anni hanno abbandonato la scuola. Dopo le FGM, semplicemente scompaiono. Si sposano giovanissime e la loro vita, in pratica, finisce lì”.
- David è un insegnante di 26 anni che ha sperimentato in prima persona quanto possano essere devastanti le FGM. Sua madre ha dovuto subire questo orrore quando aveva 15 anni e subito dopo si è sposata. “Le FGM sono state un grande disastro per noi perché hanno interferito con lo sviluppo della nostra comunità. E lo sviluppo va di pari passo con l’educazione”.
- Edwin ha 14 anni e non dimenticherà mai quando le FGM sono entrate nella sua vita. Sua sorella maggiore ha subito le mutilazioni, ha lasciato la scuola e si è sposata. Ora lui è terrorizzato al pensiero che lo stesso possa accadere alla sua amatissima sorella minore, che ha appena tre anni. “Se lei rimane con la nostra famiglia, subirà le mutilazioni. Si sposerà. Partorirà e diventerà madre in età troppo giovane. Ma so che, se potesse andare a scuola, si sposerebbe a trent’anni o anche più tardi”.
Combattere le FGM
Celina ha deciso di darsi da fare. Insieme allo staff di ActionAid, parla sia con i genitori sia con le ragazze della sua comunità per spiegare loro quanto siano dannose e disumane le mutilazioni genitali femminili. Il suo impegno sta dando buoni frutti: adesso il numero di ragazze che frequentano la scuola secondaria è aumentato e ci sono anche due ragazze-madri.
Invece, David si rivolge ai suoi studenti maschi perché informino i loro genitori su quanto siano pericolose le FGM. Li informa anche sul valore di permettere a mogli e figlie di frequentare una scuola.
Adesso, la scuola di Edwin ha un “centro sicuro” che garantisce protezione, assistenza e supporto psicologico a tutte le ragazze che vogliono sottrarsi alle FGM. Queste ragazze potranno così continuare con gli studi in tutta sicurezza.
E tutto ciò è stato possibile solo perché qualcuno, proprio come te, ha scelto di dare una mano con l’adozione a distanza.
Storie e immagine: ActionAid.org.uk