Ridurre a zero il tasso di mortalità infantile nel mondo. Tutto questo entro il 2030. È uno dei più importanti Obiettivi di sviluppo sostenibile. Ma la situazione è come una medaglia a due facce. Con una sola certezza: da fare c’è ancora tanto.
Progressi sostanziali
Nella lotta alla mortalità infantile, uno dei più gravi problemi del mondo, sono stati fatti negli anni dei progressi significativi:
- Dal 1990 al 2012, il tasso di mortalità infantile si è quasi dimezzato, e in questo periodo di tempo il numero di bambini deceduti si è ridotto di circa sei milioni;
- Dal 2005 al 2012, il tasso di riduzione della mortalità infantile è stato di tre volte più veloce rispetto al periodo compreso tra il 1990 e il 1995;
- La sola immunizzazione contro il morbillo ha aiutato a prevenire circa 14 milioni di decessi tra il 2000 e il 2012.
(United Nations, “The Millennium Development Goals Report 2014”)
I dati di una situazione che resta grave
A dispetto di questi progressi, la situazione nel mondo per quanto riguarda la mortalità infantile resta grave. Nel solo 2016, circa 5 milioni e 600mila bambini non hanno superato il quinto anno di età. Fatti i debiti calcoli, significa che nell’anno di riferimento si sono registrati 15mila decessi al giorno. Il 75% del totale dei decessi, quindi 4 milioni e 200mila, sono occorsi nel primo anno di vita.
(Fonte: Who)
In Africa
Si tratta dalla zona del mondo più colpita da tale problema. Sempre nel 2016:
- Il 48,2% del totale dei decessi entro il quinto anno di vita si è registrato in Africa;
- Nell’Africa subsahariana, un bambino su 13 è morto prima di aver compiuto 5 anni;
- La probabilità per i bambini africani di non superare il primo anno di vita era il 52,3%.
(Fonte: Who)
Le cause
Nel 2015, le principali cause di morte tra i bambini al di sotto dei cinque anni di età sono state:
- Complicazioni durante il parto prematuro;
- Polmonite;
- Complicazioni correlate al parto;
- Diarrea;
- Anomalie congenite.
(Fonte: Who)
Cosa possiamo fare
Si può fare tanto per ridurre la mortalità infantile nel mondo. Bisogna garantire cibo, diritti e strutture sanitarie adeguate anche ai Paesi più poveri del mondo. E grazie all’adozione a distanza chiunque può dare il proprio contributo per questa giusta causa.
Fonte immagine: Des Willie/ActionAid.org.uk