29 Dicembre 2016

morbillo nel mondo

Le chiamano malattie della povertà perché la loro diffusione peggiora le già complicate condizioni di vita nei Paesi più poveri del mondo. Tubercolosi, malaria e AIDS, in un certo senso, ci si aspetta di trovarle in questa categoria. La questione è leggermente diversa se si parla di una malattia, da noi comune, come il morbillo.

  • La buona notizia. Tra il 2000 e il 2015, il numero di decessi causati dal morbillo è diminuito in maniera significativa: il 79 per cento in meno. Le campagne di vaccinazione di massa e l’incremento dell’abitudine a vaccinare i bambini hanno salvato, sempre tra il 2000 e il 2015, più di venti milioni di giovani vite in tutto il mondo.
  • La cattiva notizia. Potrebbe essere considerata l’altra faccia della medaglia. Nonostante i grandi ed evidenti progressi, il numero di decessi causati dal morbillo è inaccettabilmente alto: per questa malattia, muoiono circa quattrocento bambini ogni giorno. Nel solo 2015, venti milioni di bambini non sono stati vaccinati e si stima che i decessi ammontino a 134mila.
  • I Paesi. In Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, India, Indonesia, Nigeria e Pakistan vive la metà dei bambini non vaccinati di tutto il mondo. In questi Paesi, che sono appena sei, si registra il 75 per cento dei decessi causati dal morbillo.

I numeri già danno una panoramica della situazione. C’è un particolare che, forse, fa ancora più rabbia: per ridurre le morti di bambini a causa del morbillo, basterebbe davvero poco. Come poco è quanto costano i vaccini contro questa malattia. Ma nei Paesi più poveri del mondo, come i sei di cui parlavamo prima, anche quel poco diventa troppo.

Vorremmo che il numero di decessi causati dal morbillo in tutto il mondo scendesse a zero. Ci stiamo impegnando per riuscirci. E abbiamo bisogno, per farcela, del contributo dell’adozione a distanza.

 

Immagine: ActionAid.org.uk
Dati: Who