Esce a marzo 2021, il mese della Festa della Donna, il nuovo video “Il matrimonio è una cosa da grandi”, frutto della collaborazione tra ActionAid e Michela Giraud. L’attrice e cabarettista romana presta la sua vena comica per parlarci, a suo modo, del matrimonio. Quello che spesso rappresenta un sogno da realizzare per molte bambine. Ma questo sogno, si chiede con la sua solita ironia, è davvero una scelta o è frutto di un condizionamento? Qualunque sia la risposta, una cosa è certa: bisogna essere adulte per capirlo.
Purtroppo non è sempre così. Ancora oggi, in Paesi come Kenya, Ruanda, India, Pakistan e molti altri, i matrimoni precoci e forzati sono una triste realtà per tantissime bambine. Bambine che non hanno tempo di domandarsi cosa vogliano o meno, perché hanno un’età che dovrebbe essere quella dei sogni e del gioco.
La situazione delle spose bambine nel mondo
Sono 650 milioni le donne e le ragazze che si sono sposate da bambine ed entro il 2030 ce ne saranno 150 milioni in più, secondo i dati del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione.
30mila bambine, ogni giorno, sono “date in sposa”. Date da qualcuno a qualcun altro, spesso molto più grande di loro, come fossero un oggetto. Senza poter scegliere, rischiando letteralmente la vita per via delle gravidanze precoci, e perdendo ogni diritto al proprio futuro.
È un fenomeno che riguarda addirittura il 40% delle bambine in Africa centrale e occidentale, e il 34% in quella orientale e meridionale. Una ragazza su quattro in America Latina e nei paesi caraibici si sposa o convive prima dei 18 anni. In India, nonostante gli enormi passi avanti, sono state 4,1 milioni le piccole spose nel 2017. I matrimoni precoci avvengono in contesti rurali dove la povertà e il basso livello d’istruzione la fanno da padrone e le bambine sono spesso viste come un peso dalla famiglia. In alcuni contesti, con l’avanzare dell’età aumenta la dote richiesta per farle sposare, in altri più sono piccole e più è alto il guadagno per la famiglia che le “sistema”. Ed è dimostrato che il fenomeno peggiora in situazioni come le crisi umanitarie provocate da disastri naturali o conflitti.
Secondo le ultime stime della Banca Mondiale, tra il 2017 e il 2030 tutto questo si traduce in una perdita economica di capitale umano che tocca i 63 miliardi di dollari. Perché queste bambine che non si sviluppano, non studiano e non crescono in modo normale, sono una risorsa perduta per la stessa comunità da cui provengono e i Paesi in cui vivono.
Il matrimonio è una cosa da grandi
Nel video, Michela Giraud accompagna una sua amica di lunga data a scegliere l’abito da sposa. E mentre lei prova l’ennesimo vestito, Michela ricorda: fin da quando eravamo piccole, tutte abbiamo sognato un matrimonio in grande. I nostri parenti hanno fatto di tutto per comunicarci quanto sia importante per una donna trovare un “buon partito” con cui sistemarsi. Un condizionamento, certo, soprattutto in tenera età. Un pensiero da accarezzare sull’onda dei film Disney e delle commedie romantiche della tv. Ma dandosi il tempo di crescere è più facile capire dove finiscono le aspettative degli altri e iniziano i nostri desideri più profondi.
Proprio così: il tempo. Una risorsa preziosa, che purtroppo non è sempre alla portata di tutti, come dimostra il triste fenomeno delle spose bambine.
Ma con l’adozione a distanza con ActionAid, possiamo cambiare tutto questo. Insieme, possiamo scrivere un’altra storia per tante piccole donne. Aiutaci a far conoscere loro un mondo diverso, fatto di amore e di diritti. Bastano 82 centesimi al giorno. ADOTTA ORA UNA BAMBINA A DISTANZA.