22 Agosto 2017

matrimoni precoci, forzati, combinati

Le protagoniste di questa foto sorridono. Sorridono perché hanno la possibilità di vivere come si addice a bambine della loro età: giocano, frequentano la scuola, studiano, trascorrono il tempo con le amiche. Non per tutte è così. Molte altre bambine, alla loro età, potrebbero essere state costrette a contrarre un matrimonio precoce, forzato o combinato.

  • Matrimonio precoce. È qualsiasi unione, formale o informale, in cui una o entrambe le persone hanno meno di 18 anni. Il problema dei matrimoni precoci riguarda anche i ragazzi, ma in misura nettamente inferiore rispetto alle ragazze. Ad esempio, nella Repubblica Centrafricana i ragazzi hanno molte più probabilità di contrarre un matrimonio precoce, ma comunque il rischio per le ragazze resta più del doppio.
  • Matrimonio forzato. Si parla di matrimonio forzato quando una o entrambe le persone coinvolte non sono consenzienti. Per far sì che il matrimonio abbia luogo, si fa pressione su una o su entrambe le persone. La pressione può includere violenze sia fisiche sia psicologiche, minacce facendo leva sulle condizioni economico-finanziarie di una delle due persone. Tutti i matrimoni precoci sono forzati, perché chi li contrae non può dare il proprio consenso in maniera consapevole e responsabile, e quindi un suo diritto fondamentale viene violato.
  • Matrimonio combinato. In un matrimonio combinato, diversamente da un matrimonio forzato, un terzo soggetto stabilisce che due persone debbano sposarsi. Entrambe le persone sono libere, se vogliono, di rifiutare. Almeno in teoria, perché spesso, a causa della giovane età, non sono nemmeno consapevoli di questa possibilità.

Precoci, forzati, combinati. Anche se ci sono delle evidenti differenze, un dato di fatto li accomuna: si tratta di una violazione dei diritti dei bambini. Una violazione che può avere delle gravi conseguenze: i bambini sono maggiormente vulnerabili alla violenza, hanno maggiori problemi di salute e, quasi sempre, viene loro negato anche il diritto all’istruzione.

Fonte immagine: Ghulam Zakaria Khan Nutkani/ActionAid.org.uk