03 Aprile 2015

lavoro di cura donne

La parità di genere è un obiettivo ancora da raggiungere e disuguaglianza è la parola che descrive la condizione delle donne nel mondo. Una disuguaglianza che si manifesta anche nel lavoro di cura non retribuito. Un compito che ricade sempre e solo sulle donne.

 

Cos’è il lavoro di cura non retribuito

Il lavoro domestico (pulire casa, preparare i pasti, lavare i vestiti, raccogliere acqua e legna) e il lavoro di cura delle persone (bambini, adulti, anziani, malati): questo è quello che viene definito lavoro di cura. Si tratta, a tutti gli effetti, di un lavoro del tutto invisibile nelle statistiche economiche.

Eppure è un lavoro che ha un costo: a seconda dei contesti particolari di ogni singolo Paese, si calcola che il valore del lavoro di cura non retribuito corrisponda a una percentuale compresa tra il 10% e oltre il 50% del PIL.

 

I numeri di questo grave fenomeno

  • in media, le donne spendono il doppio del tempo rispetto agli uomini in attività domestiche
  • in media, le donne spendono quasi cinque volte il tempo rispetto agli uomini nella cura ai bambini
  • nel 2013, a livello globale, il tasso di occupazione maschile era pari al 72%, quello delle donne era pari al 47,1%
  • tra il 70% e il 90%: questa è la percentuale di donne che nel mondo sono responsabili della cura di persone affette da HIV/AIDS
  • nei paesi OCSE, le mamme che lavorano dedicano il 50% del tempo in più alla cura dei figli rispetto ai papà che non lavorano
  • nell’Africa Subsahariana, nel 71% dei casi la raccolta dell’acqua è un compito che ricade su donne e ragazze: si calcola che in questa attività impieghino 40 miliardi di ore all’anno
  • in Tanzania è stato dimostrato che un’ora in meno ogni 10 di quelle impiegate a settimana dalle donne nella raccolta dell’acqua e della legna porta a un aumento del 7% della probabilità di avvio di un’attività in un settore diverso da quello agricolo
  • in Argentina le donne lavorano il 25% del tempo in più rispetto agli uomini

 

Le conseguenze

I numeri appena riportati parlano chiaro: la percentuale di donne che si occupano del lavoro di cura è sproporzionata rispetto agli uomini. Questo significa che le donne hanno meno possibilità degli uomini di accedere a lavoro retribuito, opportunità formative e cariche politiche, specialmente nei Paesi più poveri del mondo. Di conseguenza, le donne sono più a rischio povertà ed esclusione.

 

Una situazione da cambiare

C’è tanto da fare per porre rimedio a questa situazione, per garantire alle donne gli stessi diritti che hanno gli uomini, per promuovere la parità di genere. Ed è fondamentale il contributo che potrai dare grazie all’adozione a distanza: un contributo che permetterà a una bambina di costruirsi un futuro migliore.

 

Dati: Esther Duflo, ILO, UNDP 2009, OCSE, UN Women Unpaid care work